Alla scoperta del Golfo di Taranto con MREA 2016

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Si è appena conclusa la campagna oceanografica MREA 2016 (Maritime Rapid Environmental Assessment), frutto della cooperazione fra Istituto Idrografico della Marina Militare (IIM), ente coordinatore delle attività, e gli istituti di ricerca nazionali. Per due settimane, dal 27 giugno al 9 luglio 2016, la nave Aretusa, unità idro-oceanografica della Marina Militare, ha ospitato a bordo i ricercatori di alcuni fra i più importanti degli enti di ricerca nazionali, quali la Fondazione CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), l’Università di Bologna, il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), l’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), che hanno operato in stretta sinergia con gli esperti del personale di bordo.

Obiettivo della campagna, lo studio approfondito delle correnti nel Mar Ionio e l’addestramento degli idrografi, perché siano in grado di fornire supporto nelle operazioni militari.

Promossa e coordinata dall’Istituto Idrografico della Marina Militare, MREA rappresenta una metodologia scientifica per raccogliere informazioni sulle condizioni ambientali indispensabili per prendere decisioni rapide e gestire in maniera adeguata le operazioni in mare. Questi dati sono molto importanti, per esempio, quando si pianificano gli sbarchi anfibi, dove la conoscenza delle correnti superficiali è uno dei parametri da tenere in considerazione per i movimenti dei mezzi che si dirigono verso terra.

Salinità, temperatura, densità delle diverse masse d’acqua (causa, in particolare, delle correnti sottomarine): tramite l’uso di apparecchiature sofisticate, come la sonda multiparametrica per la misurazione dei parametri chimico-fisici e del profilo termico della colonna d’acqua (sonda CTD, Conductivity, Temperature and Depth, cioè Conduttività, Temperatura e Profondità) e strumentazioni per la determinazione delle correnti superficiali (ADCP, Acoustic Doppler Current Profiler, cioè Profilatore di Corrente a Ultrasuoni), sono state eseguite misurazioni atte a determinare le correnti marine, superficiali e profonde, e le variabili ambientali del Golfo di Taranto. Il dato predittivo stimato dai modelli matematici di circolazione, confrontato con la corrente effettiva, misurata attraverso correntometri acustici, permette di verificare e correggere i modelli previsionali oceanografici.

La campagna MREA 2016, che riprende e amplia la precedente campagna MREA 2014 a bordo della Nave idro-oceanografica Galatea della Marina Militare, è servita per validare i modelli numerici di previsione delle correnti marine superficiali e profonde dell’area del Golfo di Taranto. Il progetto prevede la ripetizione della stessa serie di misure in periodi stagionali diversi, in modo da migliorare la modellistica oceanografica predittiva, rendendola ancora più accurata e attendibile, anche al variare stagionale delle caratteristiche del mare.

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