Astronomia: i canyon di Marte potrebbero essere ricchi di acqua liquida

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Uno studio del Lunar and Planetary Laboratory della University of Arizona pubblicato su Journal of Geophysical Research: Planets fornisce nuovi interessanti indizi. Sono state utilizzate le immagini fatte dalla fotocamera HiRISE del Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA dei canyon delle Valles Marineris, il più grande complesso di canyon dell’intero Sistema Solare. Risulta che queste valli esibiscono un gran numero delle cosiddette recurring slope lineae (RSL), ovvero tracce di possibile acqua liquida che si presentano come linee scure sul terreno. Queste RSL sono riconducibili allo scorrere di acqua liquida che si formano durante l’estate marziana lungo le creste di alcuni crateri e canyon durante la stagione estiva sul pianeta. Il movimento dell’acqua lascia, in questo modo, tracce che sono visibili dalle sonde in orbita. La NASA confermò questa scoperta il settembre scorso.

Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona
Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Le Valles Marineris sono particolarmente interessanti per lo studio, perché ospitano molte più RSL di quanto ci si aspettava. In totale sono stati osservati 41 siti diversi che presentano da alcune fino a 1000 tracce di possibile acqua liquida.

Come queste ‘linee ricorrenti’ di acqua liquida si formino rimane tutt’ora un mistero. Per quanto riguarda le RSL trovate sulle creste e le pareti interne di crateri, una teoria ipotizza che l’impatto dell’oggetto abbia aperto una breccia in uno strato sotterraneo dove si trova acqua liquida e che fuoriesca durante la stagione estiva. Questa teoria però non può essere applicata nel caso dei canyon delle Valles Marineris. In questo caso si pensa che possano essere dei sali che si trovano nel terreno di Marte che riescano a sottrarre con tale forza il vapore acqueo che si trova nell’atmosfera marziana da creare una brina lungo i crinali dei canyon.

L’ipotesi, per quanto più plausibile, ancora non convince gli scienziati, che pensano ci sia un meccanismo ancora da scoprire sull’interazione tra l’atmosfera e la superficie. Forse è la particolarità topografica della regione, ma la risposta è ancora lontana dall’essere scoperta. Lo studio va però a rafforzare la nozione che sulla superficie di Marte ci sia acqua liquida e che un meccanismo diffuso, ancora da rilevare ma possibilmente collegato all’atmosfera, rifornisce le fonti di RSL.

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