Leigh Ann Tucker e Chelsea Briganti sono le inventrici del Loliware, il bicchiere che si mangia, un bicchiere così buono che puoi mangiarlo. L’obiettivo è quello di divertire e fare bene all’ambiente. Pensate che il consumo di plastica è assai aumentano negli ultimi anni, quindi l’idea di queste due ragazze è molto originale e di grande importanza. Immaginate di essere a un party, di aver bevuto il tuo cocktail preferito e non sai dove gettare il bicchiere monouso. Immaginate quanti bicchieri non si sprecherebbero più con questa invenzione fantastica! Si, forse non saranno proprio economici, però ne vale la pena.
Dopo aver ideato il bicchiere che si mangia per una competizione sul food, le due ragazze hanno lanciato nel 2011 una campagna su Kickstarter, 11 mila dollari per far partire una prima produzione. Ma è con la partecipazione allo show televisivo Shark Thank che hanno pensato di farne un vero business. La trasmissione ha portato due buone notizie. La prima l’investimento di due imprenditori americani, Mark Cuban e Barbara Corcoran, che hanno finanziato la start-up con 600 mila dollari, per il 25% delle quote. E poi un primo ordine di 6 mila pezzi a un’azienda di catering, i più grandi clienti a cui punta l’azienda insieme ai bar.
Loliware, il bicchiere che si mangia, è fatto di una base creata da una gelatina (agar) che si ricava dalle alghe marine a cui si aggiungono diversi gusti che puoi scegliere abbinabili ai drink (agrumi, tè verde, crostata di ciliegie, vaniglia). Tutto con prodotti naturali senza OGM e senza glutine. «È fatto come una buccia di banana. Anche se non viene mangiato e buttato nella spazzatura, si degrada facilmente e può potenzialmente diventare mangime per gli animali» ha spiegato Tucker a FastCompany.
Le imprenditrici raccontano a FastCompany che sono serviti anni per sciogliere i dubbi sul design, inizialmente somigliante a uno stampo di gelatina: «Bisognava trovare la giusta sintesi tra qualcosa che poteva fungere da bicchiere, che il cliente poteva tenere agevolmente in mano e berci, e un oggetto che poteva anche divertire» spiegano. I problemi di igiene di molti prodotti simili, li hanno risolti con un foglio di carta, anche esso biodegradabile che avvolge il bicchiere che si mangia e lo rende riutilizzabile durante la stessa serata. La start-up lavora ad altri prodotti, tra cui un bicchiere fatto di vitamine estratte della piante.
Il bicchiere che si mangia è disponibile in confezioni da 15 dollari per quattro esemplari, si caratterizzato per aromi fruttati, piacevoli al palato ma non invasivi, a livello di gusto, rispetto alla bevanda o al cocktail in essi contenuti.