Una sonda robotizzata ad altissima precisione che emette ultrasuoni in grado di aumentare la temperatura delle cellule maligne fino a ‘bruciare’ anche i più piccoli focolai tumorali. E’ l’innovativa apparecchiatura di ultima generazione in funzione all’Irccs Inrca – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per Anziani di Ancona, con cui vengono eseguiti “i primi interventi in Italia di terapia focale localizzata contro il cancro alla prostata. L’apparecchiatura Focal One – si legge in una nota – è stata presentata oggi, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli“. Unica sul panorama nazionale, unisce la tecnologia a ultrasuoni focalizzati ad alta intensità Hifu – High Intensive Focused Ultrasound – impiegati nella cura di diversi tipi di carcinomi, a un sofisticato sistema di puntamento che permette di salvaguardare i tessuti sani.
L’acquisto, del valore di 1 milione e 155 mila euro, è stato possibile grazie al finanziamento del ministero della Salute per un importo pari a 400 mila euro, di Regione Marche e Fondazione Cariverona con 200 mila euro ciascuno. “Le tecnologie in sanità oggi sono fondamentali. Per questo motivo – spiega Ceriscioli – si va verso le concentrazioni, verso i centri di alta specializzazione. Poter contare su macchine come questa oggi presentata, che riesce ad attaccare il tumore, lasciando intatto il tessuto attorno, con basso impatto in termini di invadenza, significa offrire sicurezza, qualità, un alto livello di risposta e un buon servizio per i nostri cittadini“.
“È un’esigenza che va seguita in ogni settore, particolarmente in quello sanitario, dove occorre concentrare le risorse per avere risultati di qualità. Lo possiamo garantire grazie all’Inrca che è veramente una realtà straordinaria, in quanto si occupa del tema dei temi, quello dell’anziano, che oggi è al centro dell’attività sanitaria. Poterlo fare con queste modalità tecnologiche, con queste garanzie di qualità e con questa collaborazione, significa dare tanta sicurezza ai nostri cittadini“. “Il macchinario – spiega Marco Dellabella, direttore dell’Unità operativa di urologia Inrca – rappresenta un’evoluzione rispetto alle tecniche tradizionali perché consente l’accurata selezione delle cellule malate“.