Nei giorni del dibattito italiano sulla legalizzazione della cannabis, arriva uno studio americano su ‘Jama Pediatrics’ che suggerisce l’importanza di efficaci misure preventive per tutelare i bimbi. Secondo la ricerca, infatti, la legalizzazione dell’uso ricreativo della marijuana in Colorado è stata associata con un aumento delle visite di bambini piccoli al pronto soccorso e in un centro anti-veleni locale, a causa proprio dell’esposizione involontaria a questa sostanza. In genere si trattava di bimbi intorno ai due anni. Secondo gli autori, misure preventive mirate ed efficaci per proteggere i bambini sono necessarie, dal momento che molti stati dell’Unione stanno valutando la legalizzazione. Più della metà degli stati americani ha autorizzato la marijuana medica e quattro ne hanno consentito l’uso ricreativo entro il 2015. Il Colorado, in particolare, ha consentito la marijuana terapeutica nel 2000 e l’uso ricreativo nel 2014. Ebbene, George Sam Wang dell’University of Colorado Anschutz Medical Campus, di Aurora, e i suoi colleghi hanno esaminato l’effetto della legalizzazione della marijuana sui bambini, in termini di esposizione pediatrica involontaria. Gli autori hanno valutato i dati sulle visite in un ospedale per bambini e in un centro anti-veleni regionale tra il 2009 e il 2015. Nello studio, in particolare, sono stati inclusi bambini sotto i 10 anni valutati al pronto soccorso dell’ospedale o presso il centro anti-veleni per l’esposizione a marijuana. Gli autori hanno identificato 81 bambini – 62 inclusi nell’analisi – assistiti in ospedale e 163 chiamate per esposizione a marijuana nel centro anti-veleni. L’età media dei bambini seguiti al pronto soccorso era di 2,4 anni e nel centro anti-veleni di 2 anni. Ebbene, il tasso medio di visite collegate a questa sostanza è aumentato da 1,2 per 100.000 abitanti di due anni prima della legalizzazione a 2,3 per 100.000 abitanti due anni dopo la legalizzazione. I casi annuali pediatrici legati all’esposizione alla marijuana nel centro anti-veleni sono aumentati più di 5 volte: da nove nel 2009 a 47 nel 2015. A mettere in contatto involontariamente il bimbo con questa sostanza sono stati un genitore, il nonno, il vicino, un amico, la baby-sitter o un altro membro della famiglia. Molte esposizioni sono legate al fatto che i prodotti da ‘sballo’ non erano in contenitori a prova di bambino. La durata media della degenza ospedaliera per i bambini esposti alla marijuana è stata di 11 ore. Fra gli effetti clinici, i ricercatori ricordano “sonnolenza, letargia, atassia, vertigini, agitazione, vomito, tachicardia, rigidità muscolare, depressione respiratoria, bradicardia e convulsioni“. Ecco perché “mentre sempre più stati varano leggi che legalizzano la marijuana ricreativa, i legislatori e gli operatori sanitari dovranno prendere in considerazione strategie per ridurre il suo effetto sui bambini“, concludono gli autori. (AdnKronos)