Stanno tornando alla normalità i livelli di radioattività nelle acque dell’Oceano Pacifico, cinque anni dopo la catastrofe nucleare di Fukushima (Giappone), la più grave dopo Chernobyl: l’11 marzo 2011 un terremoto magnitudo 9 e il successivo tsunami hanno ucciso circa 19.000 persone e causato un grave incidente alla centrale.
Nonostante il risultato positivo relativo all’Oceano, purtroppo però i fondali marini e i porti vicini alla centrale sono ancora fortemente contaminati. Secondo un rapporto del Comitato scientifico di ricerche oceaniche i livelli di radioattività sono ridiscesi rapidamente dopo essere stati decine di milioni di volte superiori alla normalità subito dopo l’incidente. “Nel 2011, circa la metà dei campioni di pesci nelle acque costiere al largo di Fukushima conteneva tassi pericolosi di sostanze radioattive“, ha dichiarato Pere Masque, coautore dello studio. “Nel 2015 questo numero è crollato a meno dell’uno per cento sopra al limite“. “La sorveglianza dei livelli di radioattivi e della vita marina in questa regione deve continuare“, ha concluso Masque.