Estate, psicologa: occhio alle 7 paure rovina-vacanze

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Luglio per molti è sinonimo di vacanza: le città iniziano a svuotarsi e in molti sono alle prese con bagagli e biglietti. “Ma ci sono in agguato mille pensieri ansiogeni e piccole o grandi fobie che rischiano di non farci passare una bella estate. Pensiamo che andando in ferie ci sentiremo più rilassati, più liberi, immaginiamo possibilità di fare cose diverse, muoverci, incontrare, cercare con più spensieratezza e disinvoltura, ma purtroppo accade spesso che avvenga esattamente il contrario“, spiega all’AdnKronos Salute Paola Vinciguerra, presidente Eurodap, Associazione europea disturbi da attacchi di panico.

Ecco dunque le 7 paure più diffuse, che rischiano di rovinarci le vacanze:

La Presse/Xinhua
La Presse/Xinhua

1) ANSIA DEL NUOVO, DELLO SCONOSCIUTOQuesto ci porterà a rinunciare a mete diverse – spiega la psicologa – in cui potremmo avere la sensazione di correre dei pericoli, poiché non abbiamo punti di riferimento, conoscenze, come la stessa lingua per esempio. E spesso ci ritroviamo – dopo aver fatto mille ipotesi di andare finalmente a conoscere luoghi diversi – nello stesso posto che frequentiamo da sempre, che conosciamo da una vita“.

2) PAURA DELLA PERDITA DI CONTROLLO Chi soffre di questa paura “tenderà a fare solo quello che gli darà la sensazione di non doversi affidare agli altri. Rischia di rendere la sua vacanza una sorta di tabella di marcia dove tutto deve accadere esattamente come lui/lei ha previsto; tutto ciò che sarà diverso, anche solo come suggerimento o contrattempo, non viene mai accolto positivamente, ma anzi vissuto come un intrusione. Una tabella di marcia dove, per evitare le sorprese e i cambiamenti, ci riduciamo a un percorso sterile privo di plasticità, rilassatezza e apertura alle novità che rendono una vacanza ricca e piena di sorprese“.

3) PAURA DI VOLARE Chi soffre di questa paura spesso non lo riconosce, tende a non ammetterla. Mille possono essere le spiegazioni razionali per giustificare perché “non amiamo volare“; è invece importante riconoscerla e anche affrontarla e risolverla, raccomanda Vinciguerra. “I nostri amici si dirigono verso mete esotiche, verso città europee e non da scoprire, e noi ci ritroviamo tagliati fuori, diversi. Finché non ci sono le vacanze il confronto sembra essere alla pari, siamo amici fraterni – dice l’esperta – ma appena si avvicinano le vacanze cominciamo a preoccuparci a non prendere ‘quel discorso’; gli altri partono e noi ci troviamo più o meno da soli a fare lo stesso giro rigorosamente in Italia“.

4) PAURA PER I FIGLI C’è chi vive nell’ansia che ai figli possa sempre accedere qualcosa di brutto. “E questo è un buon motivo per rovinarsi una vacanza. Stare con il pensiero fisso sui bambini è molto pesante per chi invece cerca relax. Anche avendo scelto la vacanza magari in un villaggio, dove c’è chi può far divertire i nostri figli. I bambini percepiscono benissimo le nostre emozioni – avverte la psicologa – e sentendo tutta questa ansia avranno la sensazione di essere in un posto insicuro, minaccioso, e vorranno essere portati via senza invece godere di poter giocare con i compagni“.

5) PAURA DI DENUDARSI Spesso le persone insicure spostano sulla perfezione fisica un elemento di rassicurazione. “Le persone in piena forma sono pochissime – osserva Vinciguerra – e tra l’altro gli insicuri tendono comunque a denigrare il proprio aspetto. La vacanza rischia di essere considerata un pericolo, fonte di disagio e vergogna se è al mare. Le persone si costringono a rinunciare alle loro passioni, prendere il sole, nuotare, tuffarsi e scelgono mete diverse, che andrebbero benissimo se rappresentassero i loro desideri, solo per evitare di esporre al mondo il corpo imperfetto. Se invece non rinunciano si vedono sulle spiagge corpi avvolti con parei nei modi più improbabili per coprire i punti critici, persone sedute con il fiato sospeso per non far vedere che hanno un po’ di pancetta o i tessuti rilassati“.

6) PAURA DI NON AVERE LA CONNESSIONE INTERNET Una nuovissima paura “generalizzata, e riguarda tutte le fasce di età. Un figlio adolescente non verrebbe in vacanza con i genitori se non ci fosse la possibilità di essere sempre connesso. Poter postare sui social che frequentano i giovani, foto, video e commenti sta divenendo per loro l’unico modo di esistere – analizza la psicologa – Anche quando sono insieme non si parlano, si scrivono messaggi da una sdraio all’altra. Perdere la connessione significa essere soli, con la conseguente sensazione di vuoto e solitudine“. “La paura che non esserci significhi perdere la propria identità attanaglia fortemente i nostri giovani, creando dei seri problemi di dipendenza. Ma anche i grandi non stanno benissimo, staccare il contatto con il mondo virtuale crea spesso delle vere e proprie crisi di astinenza e la scelta delle vacanze è fortemente condizionata da questo a discapito di altre necessità o curiosità“.

7) PAURA DEL TERRORISMOE’ la paura che sta avvolgendo tutti noi, incidendo fortemente sia nelle scelte delle mete sia nei mezzi di trasporto, ma anche nelle cose che decidiamo fare. Quest’anno pochissimi andranno all’estero prendendo aerei o treni, si eviteranno stazioni ed aeroporti. Ci ritroveremo tutti in macchina senza pensare che il tasso di mortalità per incidenti automobilistici supera di gran lunga quelli per incidenti aerei e ancora di più per azioni terroristiche. Ma anche nel vivere la vacanza tenderemo a stare attenti a cosa faremo e dove andremo. Si eviteranno concerti, assembramenti, mete altamente rappresentative del nostro vivere occidentale. E la paura gestirà le nostre scelte rischiando non solo di rovinare la vacanza ma, forse portandoci a fare cose in realtà più rischiose“, conclude Vinciguerra.

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