Ferrara villaggio elettronico: intervista al Sindaco Tiziano Tagliani

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Quando Marshall McLuhan coniò il celebre slogan, il mondo è un “villaggio elettronico” probabilmente non pensava a Ferrara, già capitale del rinascimento con gli Estensi e tutt’oggi città d’arte e dell’Unesco. Nel bene e nel male, tuttavia, per dirla con lo stesso Eco, forse sguardi quasi big data culturali, in certo senso, dalle periferie dell’impero, ci segnalano sorprendenti scenari: quasi scientifici, dalla micro realtà nuovi software per capire con maggiore ampiezza concentrica dove va l’Italia del nostro tempo, per molti orizzonti, tra futuro e neomedievo. In tal senso, ci sembrano le parole del sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, inedite nella complessità, rispetto ai copioni spesso prevedibili provenienti dalle cosiddette capitali nazionali metropolitane o storiche (da Roma, a Milano, a Firenze).

D – Egregio sindaco, Ferrara città d’arte e universitaria dinamismo e risultati certamente anche eccellenti, lo ammette anche l’opposizione a volte, ma sinceramente, perché la città non decolla con maggiore potenza in tal senso, solo colpa dei politici?

R – (Sindaco Tiziano Tagliani di Ferrara) A mio avviso non possiamo dimenticare che una città d’arte come Ferrara fa i conti con una concorrenza importante, quindi la potenza di presenza, di crescita di Ferrara come città turistica su un mercato che ormai è internazionale, sconta una difficoltà che non è certo data dalle sue iniziative, dai suoi eventi o dalla bellezza monumentale, che è sicuramente di grande rilievo, ma anche dalla capacità di promozione su un mercato cosi vasto. Non è più solo un mercato italiano ma mondiale quindi l’investimento deve essere promozionale e deve avere dietro alle spalle risorse molto importanti. Pensate alle possibilità che possono avere Venezia, Roma Firenze, ma soprattutto Parigi Shanghai Cairo : sono capitali e città sulle quali gli Stati investono centinaia di milioni di euro. E’ chiaro che Ferrara, per emergere in un mercato come questo, dovrebbe avere la possibilità di investire sulla promozione culturale e turistica ma le risorse non ci sono e non possono arrivare dagli Enti locali che hanno bilanci risicati. Vorrei anche ricordare che i Comuni hanno problemi e difficoltà ad investire in un convegno o a promuovere un evento poiché l’organizzazione di iniziative promozionale sono considerate “spese di rappresentanza “non implementabili per i vincoli posti dalla Corte dei Conti e dalle normative vigenti. Come Amministrazione stiamo facendo un’ operazione di valorizzazione delle nostre iniziative ma dobbiamo abituarci che la crescita è data da un percorso molto lento che passa anche attraverso il passa parola. In questi anni abbiamo organizzato mostre ad Amsetrdan, Parigi, Bruxell dove abbiamo portato la mostra sul regista Antonioni. Siamo partiti, con il Ministro Franceschini per Pechino dove abbiamo inaugurato la mostra “Boldini Master of the Belle Epoque” . Le tele ferraresi del Boldini – dopo aver fatto tappa in Cina- saranno ospitate in Russia nelle prestigiose sale dell’Ermitage di San Pietroburgo Questi sono alcuni esempi delle diverse occasioni, su cui abbiamo intensamente lavorato, per qualificare l’immagine e la fama di Ferrara come città d’arte e cultura. Queste mostre sono i nostri biglietti da visita; e lo facciamo quando siamo nelle condizioni di poter essere pagati almeno dei costi che sosteniamo. Quindi Ferrara è una città importante che richiede investimenti importanti per mantenerla e valorizzarla; ma la promozione sul mercato internazionale o lo fa il privato – che poi è il soggetto maggiormente interessato a recuperare i costi dell’investimento per la promozione – altrimenti lo dobbiamo fare noi come Comune insieme a Ferrara Arte con le inevitabili difficoltà ed i limiti evidenti

D- Egregio Sindaco, la bella Ferrara rinascimentale e metafisica di cui spesso parlano i media, in questa epoca di crisi fa i conti con l’emergenza sicurezza per noti fenomeni epocali che riguardano l’Italia intera… Problematiche che trascendono i sindaci, anche: Lo Stato, l’Unione Europea, l’Onu stesso , sinceramente, sono all’altezza o davvero bachi oggettivi e storici inevitabili?

R- ((Sindaco Tiziano Tagliani di Ferrara) Il tema della sicurezza ha cambiato totalmente le sue proiezioni, ragioni e natura. E’ una preoccupazione generalizzata in tutte le città italiane ed è ovviamente un problema all’attenzione dei media. Credo che le ragioni debbano essere meditate: l’Italia sta affrontando una straordinaria immigrazione,un esodo particolarmente significativo, che ha previsto nella fase iniziale una politica efficace sulla prima accoglienza consentendo di ospitare nella varie città centinaia di profughi , tenendo sotto controllo la situazione sia dal punto di vista igienico sanitario che da quello della sicurezza dell’ordine pubblico. Ma ora ci troviamo senza una politica nazionale di gestione del dopo emergenza: una assenza che mette in difficoltà sia le amministrazioni locali che le forze dell’ordine le quali lamentano la carenza di forze e mezzi. Per le forze dell’Ordine diventa sempre più arduo il problema del controllo della città, soprattutto a fronte di mezzi non sufficienti e forse della difficoltà di azioni concordate. Difficoltà che, come Sindaco, ho espresso al Vice Ministro durante una recente visita in città e che resi noto già tre anni fa all’allora Ministra dell’interno. Dobbiamo anche essere tutti consapevoli che si costruisce sicurezza urbana solo se si è capaci di individuare l’azione più corretta per ogni situazione, scegliendo tra interventi amministrativi ed interventi di contenimento e realizzando, in tal modo, le politiche integrate. Come Amministrazione abbiamo messo in campo 10 azioni pratiche ed operative per la sicurezza urbana, ma certamente non sufficienti: il tema sicurezza va affrontato con strategie diversificate e coordinate unendo tutte le forze della città (associazioni, comitati, gruppi di quartiere, ecc) anche per riappropriarsi di quegli spazi abbandonati o “occupati” da chi oggi minaccia la sicurezza dei nostri quartieri

Ma nonostante lo sforzo di tutti per riportare alla normalità i nostri quartiere più a rischio (penso al quartiere Giardino) – attraverso numerose iniziative organizzate sul territorio, attraverso i controlli e i pattugliamenti delle interforze o i presidi della Polizia Municipale; attraverso le ordinanze e i controlli (e le multe e le chiusure delle attività – purtroppo troppo spesso gli spacciatori arrestati sono immediatamente rimessi in libertà, vanificando tutti gli sforzi messi in campo. La mancanza dalla certezza della pena (e dei rimpatri) non fa bene né a chi amministra una città, mettendo in atto politiche di prevenzione e di tutela del territorio, né ai cittadini che si giustamente si indignano. E necessario un confronto serio su questo tema, che porti a cambiare norme e approccio.

*intervista a cura di Roberto Guerra

INFO

https://it.wikipedia.org/wiki/Tiziano_Tagliani

 

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