Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione investe allo stesso modo Europa e Stati Uniti e sta diventando uno dei problemi piu’ ineludibili per i Paesi piu’ sviluppati. Se ne e’ discusso in una delle 4 tavole rotonde pomeridiane dell’Innovation Forum, evento organizzato dalla Regione FVG con Area Science Park e il patrocinio del consolato generale degli Stati Uniti d’America. Il dibattito, moderato dalla presidente del Consorzio di biomedicina molecolare Laura Chies, e’ stato introdotto dalla esperta di Biologia cardiovascolare Icgeb, Serena Zacchigna, che ha dato un quadro statistico del fenomeno: l’aspettativa media di vita sta rapidamente crescendo. Dai 22 anni nell’era della Roma antica, si e’ passati ai 49 di inizio Novecento e poi ai 76 degli anni Duemila. Ma nel 2050 donne e uomini vivranno ancora piu’ a lungo, superando gli 82 anni di aspettativa media di vita. Ne conseguono numerosi disagi, di fronte ai quali e’ inevitabile che governi nazionali, scienza, ricerca ed esperti di Politiche sociali e sanitarie lavorino assieme per trovare una soluzione alle numerose criticita’, come aumento della spesa pubblica e gravi problemi sociali. E’ essenziale puntare sulla prevenzione. Per questo l’amministrazione di Barack Obama ha lanciato, nel 2013, il programma Brain, 300 milioni di dollari annui per la mappatura dell’attivita’ dei neuroni. Come ha evidenziato Caron De Mars, rappresentante del Dipartimento di Stato americano, e’ proprio la scienza il campo maggiormente indicato per trovare soluzioni appropriate e di prevenzione alle patologie che accompagnano l’invecchiamento. Di demenza, per esempio, ha parlato anche il direttore dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Burlo Garofolo, Gianluigi Scannapieco, che ha illustrato il ruolo dei pediatri nella prevenzione dei disagi legati all’invecchiamento. E’ infatti fondamentale impartire gia’ ai bambini l’importanza di osservare stili di vita sani, perche’ si riduca significativamente la possibilita’ di riscontrare in futuro varie disabilita’ e malattie del cervello. Sono importanti l’attivita’ fisica ma anche comportamenti che aiutino il fegato e, piu’ in generale, la flora batterica, di cui ha parlato il presidente di Friuli Innovazione, Germano Scarpa, ricordando che alcune aziende mediche FVG esportano prodotti per la cura di disagi intestinali anche negli Usa. Al fegato, per Silvia Gazzin, della Fondazione italiana Fegato, bisognerebbe badare di piu’. La tavola rotonda si e’ conclusa con l’invito, ribadito con maggior forza dalla scienziata di Elettra Sincrotrone Paola Storici, a investire nella scienza e nella ricerca.