Ipertensione: ecco i 7 tipi di sale che non fanno male alla salute

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Rispetto ai Paesi orientali che fanno un largo uso culinario di spezie in alternativa al sale, l’Occidente eccede nel suo utilizzo, consumando mediamente 10 g di sale ogni giorno, contro i 5 raccomandati, andando così incontro a sviluppare diverse patologie, tra cui ipertensione e problemi cardiovascolari gravi, che mettono a repentaglio la salute dell’organismo.

L‘ipertensione è un problema facilmente raggirabile, basta infatti limitare il consumo di sale nei cibi e prediligere un’ alimentazione ricca di frutta e verdura in maniera da ottimizzare il consumo di sali di potassio, ma non solo..esiste infatti un’altra strada da percorrere, un’alternativa valida che vede schierarsi in prima linea prodotti commerciali che salano ugualmente ma che vantano un basso apporto di cloruro di sodio, sostituito generalmente dai sali di potassio.

Una soluzione che soddisfa tantissimi consumatori è infatti il sale marino in soluzione liquida, prodotto con metodi innovativi 100% naturali.

Oppure si può optare per il sale rosa dell’Himalaya, un prestigioso sale estratto a mano dalle miniere naturali della catena montuosa. Il sale rosa deve il suo colore e il suo nome ai miriadi di minerali presenti al suo interno, come il ferro, e vanta un contenuto di cloruro di sodio circa 4 volte inferiore del normale sale da cucina. Gli esperti lo consigliano soprattutto per salvaguardare la salute tiroidea.

Secondo la dott.ssa Barbara Paolini, vicesegretario nazionale ADI associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica, il sale di cervia è “un’ottima alternativa al sale da cucina: non essiccato artificialmente, è noto come sale dolce , perché privo di retrogusto amaro e quindi più apprezzato nella gastronomia e nella produzione di salumi e formaggi.Mantiene la sua naturale umidità attorno al 2%, contiene molti oligoelementi come lo iodio, lo zinco, il rame, il manganese, il ferro, il magnesio e il potassio; non subisce l’aggiunta di sostanze anti agglomeranti e mantiene quindi inalterate le sue proprietà”.

Ancora più facile e divertente è preparare il sale marino alle erbe direttamente a casa: basterà infatti mischiare al sale marino integrale delle erbe aromatiche e il gioco è fatto.

Originario del Giappone è invece il Gomasio, un sale marino integrale miscelato ad alghe e semi di sesamo tostati; si ben conserva in frigo e d è preferibile aggiungerlo a fine cottura per non alternarne il sapore.I semi di sesamo vantano miriadi di proprietà benefiche e sono ricchi di vitamine D e E, calcio, fosforo, ferro e zinco, ma anche di sesamina, sesamolina e sesamolo antiossidanti utili nella salvaguardia del fegato.

Sulle coste dell’isola Molokai è possibile invece trovare il sale nero delle Hawaii, che deve il suo colore alla presenza di tracce di carbone: perfetto per chi soffre di disturbi intestinali è un ottimo condimento per pesce alla griglia.

Infine anche il Sale nero di Cipro, che si raccoglie nelle acque dell’isola, deve il suo nome al carbone vegetale ottenuto dalla combustione di cortecce di alberi quali tiglio,betulla e salice: è perfetto per insaporire non solo pesci, ma anche carni e zuppe.

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