La sonda spaziale Juno è entrata nell’orbita di Giove, un doodle per “la missione più difficile mai realizzata dalla NASA”

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Grande successo per la sonda spaziale Juno, entrata come annunciato e programmato nell’orbita di Giove: si tratta della prima volta in cui in veicolo si è trovato stato così vicino al pianeta più grande del Sistema solare. Studierà i campi gravitazionali e magnetici del pianeta, ed esplorerà l’atmosfera del gigante gassoso, misurando l’abbondanza di acqua e cercando di determinare la struttura interna del pianeta, alla ricerca della prova della presenza di un nucleo solido. Per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi, la missione farà uso di una suite di strumenti scientifici. E l’Italia ha un ruolo importante in questo viaggio da record: il cuore di Juno, infatti, è italiano ed è lo spettrometro Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), realizzato da Leonardo-Finmeccanica a Campi Bisenzio e operato sotto la responsabilità scientifica dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali (Iaps) dell’Inaf. L’altro componente italiano di Juno è KaT (Ka-Band Translator), realizzato da Thales Alenia Space (joint venture tra Thales e Leonardo) con il supporto del team scientifico dell’Università di Roma ‘La Sapienza’ e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana. Leonardo ha anche fornito il sensore d’assetto Autonomous Star Tracker, anch’esso realizzato a Campi Bisenzio, che ha guidato JUNO nei suoi quasi 3 miliardi di chilometri di viaggio verso l’orbita gioviana, dove continuerà a inviare informazioni sulla posizione della sonda, permettendole di mantenere sempre la rotta prestabilita.

E’ stata la cosa più difficile che la Nasa abbia mai fatto“, ha dichiarato il responsabile scientifico della missione, Scott Bolton, nel momento in cui il motore della sonda si è spento e il veicolo ha raggiunto la posizione corretta per cominciare la prima delle 37 orbite previste. Per raggiungere il punto previsto, Juno ha acceso il suo motore principale per 35 minuti e 2 secondi. “Il mio motore principale sta andando, Sto bruciando, bruciando, bruciando per te, Giove!“, si legge in un tweet dell’agenzia.

Lanciata il 5 agosto 2011, Juno (JupiterNear-polarOrbiter) è stata realizzata dal JJPL della Nasa e ha viaggiato per cinque anni, percorrendo quasi tre miliardi di chilometri. Juno, alla quale Google ha dedicato il doodle, è la prima missione a sorvolare i poli del pianeta. Con i suoi nove strumenti raccoglierà dati sul pianeta che con la sua mole ha condizionato la storia del nostro sistema planetario.

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