Studiare i cambiamenti climatici, monitorare la qualità delle acque e proteggere l’ecosistema marino sono gli obiettivi del nuovo accordo firmato da Enea e Area marina protetta Isole Pelagie, gestita dal Comune di Lampedusa e Linosa. Al centro della collaborazione iniziata nel 2005, le attivita’ di ricerca dell’Osservatorio Climatico Enea “Roberto Sarao” a Lampedusa, la stazione permanente di rilevamento piu’ attrezzata e importante per le ricerche sperimentali sul clima nel Mediterraneo, un’area che per le sue caratteristiche di circolazione marina e atmosferica risulta di fondamentale importanza per la comprensione dei fenomeni climatici.
“La collaborazione tra Enea e Area Marina Protetta Isole Pelagie – spiega Giusi Nicolini, Sindaco di Lampedusa e Linosa e Presidente dell’Amp – consentira’ di rafforzare e potenziare gli studi sugli ambienti del Mediterraneo e di collegare l’arcipelago delle Pelagie ad una vasta rete di enti di ricerca e di divulgazione ambientale, attivando sinergie positive anche per promuovere la sostenibilita’ ambientale delle due isole“. “Il nostro Osservatorio di Lampedusa – sottolinea Roberto Morabito, Enea, Direttore del Dipartimento Sostenibilita’ dei Sistemi produttivi e territoriali – si e’ dotato recentemente di una boa offshore su cui sono stati installati diversi strumenti per studiare le interazioni aria-mare; grazie al numero e alla varieta’ di parametri misurabili, sia in ambito atmosferico che marino, Lampedusa si candida a diventare il primo osservatorio integrato nel Mediterraneo“.
La Stazione climatica di Lampedusa, gestita dal Laboratorio Enea di Osservazione e Analisi della Terra e del Clima, è un punto di osservazione di particolare importanza per il monitoraggio del sistema climatico, con particolare attenzione ai gas ad effetto serra, alla radiazione solare, all’ozono e al particolato atmosferico. Dunque si tratta si una struttura prioritaria per la comunità scientifica europea.