Situato a pochi chilometri dal centro di Ancona, il Monte Conero è l’unico promontorio roccioso della costa adriatica da Trieste al Gargano. Una meta ideale per chi alle spiagge di sabbia preferisce la roccia. È un promontorio dalla caratteristica forma “a dorso di balena” alto 572 metri, le cui falesie scendono a strapiombo sul mare. Costituisce l’elemento centrale del Parco Regionale del Conero, che include anche la zona interna con colline disseminate di campi coltivati. Il Parco si estende, oltre che nel territorio di Ancona, anche in quello dei comuni di Camerano, Numana, Sirolo.
Sulle ripide pendici rocciose del Monte Conero, con rocce composte da marne ed arenarie, cresce la più vasta formazione di macchia mediterranea della costa adriatica: cespugli di euforbie, ginepri, lentischi, ginestre, pini, lecci, roverelle e i corbezzoli dal cui nome greco, kòmaros deriva forse il nome Cònero.
Centinaia di specie diverse di uccelli frequentano i suoi ambienti nelle varie stagioni, fra cui il falco pellegrino, simbolo del Parco. È importantissimo come luogo di sosta durante le migrazioni per le possibilità di rifugio che offrono i suoi differenti ambienti e forse anche perché il promontorio è un importante punto di riferimento visivo per gli uccelli.
Interessante è anche l’aspetto geologico. I sedimenti marini che compongono il monte emersero alla fine del Miocene (4-5 milioni di anni fa) e si possono distinguere bene la serie di strati rocciosi piegati e deformati dalle forze tettoniche. Tra questi ha una particolare importanza lo “stratotipo globale di Massignano”, che segna il limite fra l’Era Mesozoica, o era dei rettili, e l’Era Cenozoica, o era dei mammiferi (limite K-T).