L’app ‘Pokemon Go‘ della Nintendo è arrivata anche in Giappone, il Paese in cui 10 anni fa sono stati inventati i personaggi, oggi protagonisti in modi bizzarri nei vari paesi. Dopo l’Australia, gli Stati Uniti, e l’Italia a metà luglio, i consumatori nipponici hanno iniziato a inseguire i Pokemon dalle prime ore del mattino di venerdì, come anticipato da diversi social network, a un giorno dall’avvertimento e dalle linee guida diffuse dal governo di Tokyo, che ha raccomandato ai fruitori di non mettere a repentaglio la propria sicurezza, causando disagi all’ordine pubblico. L’app è stata sviluppata dalla Nintendo con la società affiliata statunitense Niantic Inc, con sede a San Francisco, una piattaforma di giochi digitali che apparteneva a Google. Con l’aiuto della tecnologia Gps, tramite l’uso del proprio smartphone gli utenti possono esplorare il mondo e imbattersi nei vari Pokemon, provando a catturali grazie alla sovrapposizione della cosiddetta ‘realtà aumentata‘.
In Giappone la catena di ristoranti fastfood McDonald’s e’ in trattative per la diffusione del gioco, mettendo a disposizione teatri di battaglia in cui i giocatori potranno scontrarsi con vari tipi di simulazioni. Il successo della app negli altri paesi ha causato incidenti di varia natura: secondo il sito della Commissione dell’autorità nucleare in America, tre giovani sono stati fermati all’interno di una centrale nucleare nell’Ohio mentre erano impegnati a inseguire le creature animate. Solo negli Stati Uniti l’app è stata scaricata da 10 milioni di persone in pochi giorni. E grazie alla sua popolarità la capitalizzazione di Borsa della Nintendo è raddoppiata in 8 giorni salendo a 42 miliardi di dollari e superando la rivale Sony.