La cardiomiopatia familiare è una malattia genetica rara che colpisce il muscolo del cuore, il miocardio, e viene trasmessa dai parenti di primo grado. Stan Larkin, 25 anni, ha battuto il “record” sopravvivendo, con il suo cuore artificiale, per 17 mesi fino a quando c’è stato un donatore. La particolarità di questa storia, che a primo impatto sembrerebbe un romanzo, si chiama SynCardia: un organo al 100% artificiale che viene usato quando sia la parte destra che quella sinistra del cuore non sono più in grado di funzionare. Quando il cuore non pompa la quantità di sangue sufficiente attraverso il corpo, ad alcuni pazienti viene fornito questo gingillo tecnologico di ultima generazione, quando tutte le altre alternative non sarebbero più sufficienti.
Così Stan ha passato 17 mesi con ben 6 kg “di cuore” sulle spalle, dentro uno zainetto che portava sempre con sé. Una scelta sicuramente impegnativa, ma l’unica alternativa al rimanere confinato in ospedale per anni. Il cuore portatile “soffia” aria compressa nei ventricoli del cuore, ovviando a qualsiasi disfunzione impedisca a loro o alle valvole cardiache di funzionare correttamente. È alimentato da due batterie agli ioni di litio, facili da ricaricare durante il sonno o durante le normali attività quotidiane, ad esempio sfruttando l’accendisigari dell’automobile. Stan adesso sta bene, ha ricevuto il suo trapianto ed alla fine il SynCardia ha fatto il suo dovere, perché l’ha tenuto in vita fino a quando è stato disponibile un donatore.