Rifiuti: pubblicato il decreto sul ritiro “uno contro zero” dei RAEE, i piccolissimi rifiuti elettronici

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Pubblicato oggi, su La Gazzetta Ufficiale n.157 del 7 luglio 2016, il decreto 31 maggio 2016, n. 121. Regolamento recante modalità semplificate per lo svolgimento delle attività di ritiro gratuito da parte dei distributori di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) di piccolissime dimensioni.

Il decreto sul ritiro “uno contro zero” dei piccolissimi rifiuti elettrici ed elettronici: lasci il tuo RAEE al negoziante senza alcun obbligo di acquisto. Sarà la svolta per la raccolta differenziata di questi rifiuti? Il Direttore Generale del Consorzio Ecolamp, Fabrizio D’Amico, commenta la notizia.

«Accolgo con estremo favore l’uscita del Decreto 121 (DM 121/2016) che disciplina le modalità semplificate per il ritiro gratuito, da parte dei distributori, dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) di piccolissime dimensioni provenienti dai nuclei domestici, il cosiddetto “uno contro zero”.

In particolare con questo decreto, che entrerà in vigore il prossimo 22 luglio, e con la definizione delle regole del ritiro uno contro zero in esso contenute, ci si pone il preciso obiettivo di favorire e quindi incrementare il conferimento di questa tipologia di rifiuto da parte degli utilizzatori finali, in pratica tutti i cittadini-consumatori.

Sono ragionevolmente convinto, infatti, che i target di raccolta differenziata dei RAEE non possano essere raggiunti dal nostro Paese senza un concreto contributo da parte della distribuzione. Un soggetto che può fare davvero la differenza per il cittadino, offrendo un servizio di prossimità altrimenti difficilmente realizzabile.

Dare modo al consumatore di disfarsi correttamente di tutti quei piccoli oggetti elettrici non più funzionanti – dalle lampadineai rasoi elettrici, dai telefonini ai giochi elettronici di ogni tipo – presso il punto vendita di fiducia vicino a casa, potrebbe realmente cambiare in meglio le abitudini degli italiani.

Nel 2016 sono già in vigore i nuovi obiettivi di raccolta differenziata dei RAEE, pari al 45 per cento del peso medio di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) immesse sul mercato nei 3 anni precedenti; nel 2015 l’Italia ha raggiunto il 30 per cento, la raccolta è in costante crescita, ma ancora non basta.

A seguito del Decreto 49/2014, nel corso del 2015, sono stati sottoscritti importanti accordi di programma tra le parti (Rappresentanti dei Sistemi Collettivi dei RAEE, dei Produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, delle Aziende di Raccolta, dei Comuni, della Distribuzione) per incentivare un migliore funzionamento della filiera del riciclo ed evitare il più possibile che questi rifiuti vengano mal gestiti da canali non adeguati se non illeciti, ma anche questi interventi non consentiranno, da soli, di raggiungere gli obiettivi nazionali di raccolta differenziata.

Un ulteriore contributo è atteso dall’effettiva applicazione dell’uno contro zero, la modalità di conferimento che consente al cittadino di consegnare al negoziante l’apparecchio elettrico ed elettronico di piccolissime dimensioni (dimensioni esterne al massimo di 25cm) di cui intende disfarsi, senza avere l’obbligo di acquistare contestualmente un prodotto equivalente (il cosiddettouno contro uno che continua ad essere in vigore per tutti i RAEE più grandi) o qualsiasi altro prodotto.

L’uno contro zero si applica solo ai RAEE di piccolissime dimensioni ed è obbligatorio solo se il punto vendita dispone di una superficie di vendita dedicata alle AEE superiore ai 400mq, ma è comunque facoltativo ed applicabile anche per i negozi più piccoli.

Il decreto introduce inoltre una semplificazione burocratica certamente apprezzata tanto dal consumatore quanto dal negoziante: per questo tipo di raccolta non sarà infatti più necessario richiedere e registrare i dati di chi conferisce il rifiuto; rendendo la procedura più facile e rapida per tutti.

È fondamentale a questo punto che gli italiani imparino a fare la raccolta differenziata di telefonini e lampadine usate, e che questa diventi un’abitudine al pari della separazione di carta, plastica e vetro. Se gli italiani capiscono che l’economia circolare si realizza prima di tutto in casa propria e non soltanto grazie alle norme nazionali ed europee, la raccolta dei RAEE diventerà una consuetudine senza quel retro pensiero che in fondo sia una cosa di nicchia e di ben altro peso rispetto alla carta, alla plastica e al vetro.

Ma è al pari comprensibile che il cittadino si aspetti di non dovere percorrere chilometri per buttare uno spazzolino elettrico e che a volte, quando decide di fare appello alla propria coscienza ecologica e di non disfarsi irresponsabilmente di un piccolo rifiuto elettrico insieme ai rifiuti indifferenziati, ma di tenerlo da parte in attesa di passare da un centro di raccolta, quell’oggetto rischia di rimanere a lungo in un cassetto o un ripostiglio, non rientrando perciò nel circolo delle risorse utili, ma restando a lungo un rifiuto inutile e dimenticato.

La distribuzione, grazie all’applicazione concreta dei sistemi di raccolta uno contro uno e uno contro zero, e insieme al contributo di tutti i soggetti della filiera del riciclo, potrà dare nuovo impulso affinché i cosiddetti giacimenti urbani di piccoli rifiuti elettrici, conservati nelle case dei consumatori, alimentino concretamente il circolo virtuoso dell’economia circolare.»

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