Inutile illudersi: una citta’ piu’ e’ estesa, piu’ elevato e’ il numero dei suoi abitanti, e maggiore sara’ il numero di roditori, o topi o ratti o sorci o z…che li voglia chiamare, con cui misurarsi in una sorta di battaglia a distanza, e neanche tanta distanza alle volte. “La quantita’ di roditori e’ proporzionale alla disponibilita’ di cibo e rifiuti in strada, altrimenti e’ scontato che diminuirebbero le nascite”, e’ il commento del professor Enrico Alleva, etologo e socio dell’Accademia dei Lincei. “Non c’e’ da stupirsi – aggiunge Alleva – e Roma e’ piena di immondizia in strada, penso che lo vedano tutti…”. Alleva aggiunge che puo’ anche succedere che qualche predatore – i gabbiani? – si specializzi sui roditori. Non e’ certo auspicabile, ma penso che possa essere l’unico fenomeno possibile” che finisca con il costituire uan sorta di freno all’incremento del numero. L’etologo parla di equazione, ovvero di rapporto diretto tra il cibo in strada, nei sacchetti di rifiuti abbandonati, e roditori. E dice anche che il problema e’ diventato sempre piu’ evidente man mano che – all’epoca – saliva la disponibilita’ nelle tasche degli italiani, “forse quando gli italiani sono diventati piu’ ricchi…”. E le temperature elevate di questi giorni, e dell’estate in genere, sono un ulteriore elemento che gioca a favore dell’incremento del numero di topi in citta’: “La temperatura e’ un fattore facilitante che finisce con il contrastare la naturale mortalita’ dei piccoli…”.
Roma, “numero topi proporzionale quantità di cibo buttato”
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