Salute: allarme diete estreme per i bambini, a rischio gli “invisibili”

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Allarme dei pediatri per le diete estreme per i bambini. A correre più rischi sono i piccoli ‘invisibili’, ovvero quelli i cui genitori non hanno scelto un pediatra di famiglia e non fanno i controlli periodici. “Si tratta di quei bimbi che da un pediatra non si sono mai presentati. Li abbiamo chiamati così nel nostro libro bianco dove abbiamo anche indicato una proposta (attraverso l’utilizzo di dei dati informatici) per poter rintracciare questi pazienti nascosti, che spesso sono sfortunatamente i protagonisti di storie di trascuratezza alimentare e di diete errate e pericolose“, spiega Luisa Maria Nino, della Sindacato dei pediatri di famiglia Simpef. “Il caso di questi giorni del bambino vegano – aggiunge Nino – rientra in quella sfera di invisibilità, in questo caso riferita alla mancanza di condivisione con uno specialista delle corrette abitudini alimentari che un bimbo dovrebbe avere. Con i moderni sistemi informatici, oggi possiamo però rintracciare questi bambini nascosti ed evitare loro di correre seri rischi per la propria vita“. A Milano i pediatri Simpef avevano già proposto un progetto per l’emersione dei bambini invisibili all’interno di famiglie fragili e con problematiche di varia natura, “ma la proposta – ricorda Nino – rimase inascoltata per la scarsa sensibilità dei nostri interlocutori“. “Visto che anche in ambito regionale sembra esserci maggiore attenzione al sociale, è venuta l’ora di ritirare fuori la nostra proposta, sederci ad un tavolo e regolamentare questa criticità“, prosegue Nino per la quale “con i moderni sistemi informatici oggi a disposizione, possiamo rintracciare i bambini ‘invisibili’” “Possiamo soprattutto lavorare sulle famiglie affinché -sottolinea Nino – non si stia qui a commentare, sempre più spesso, casi incresciosi di bimbi che finiscono in ospedale o nella peggiore delle ipotesi che rischiano di morire per comportamenti inadeguati dei genitori, in questo caso genitori vegani. Tendenze che riguardano sia gli strati sociali più alti che quelli di ceti meno abbienti: il problema dei bambini invisibili investe ogni categoria della società“. “Senza togliere ai genitori il diritto di educare secondo i propri orientamenti culturali, religiosi o secondo le proprie abitudini etnico-sociali anche su temi alimentari e nutrizionali il proprio figlio – dice Rinaldo Missaglia, presidente di Simpef – è indubbio che il parere del pediatra rimane ancora un approdo imprescindibile se vogliamo parlare di una corretta informazione su come conservare un buono stato di salute e prevenire potenziali patologie future“. E sempre lo specialista pediatra “deve essere il punto cardine di qualsiasi riforma che tenda alla costruzione di un sistema socio-assistenziale di natura pubblica all’altezza delle più moderne società dove la parola d’ordine sia davvero il tanto invocato ‘prendersi cura’“, conclude Missaglia.

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