L’estate può trasformarsi in una stagione tutt’altro che piacevole: è con il caldo infatti che i disturbi gastrointestinali sono più frequenti, perché l’aumento delle temperature favorisce la moltiplicazione di microrganismi patogeni che contaminano gli alimenti. Secondo i dati forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità (dicembre 2015) ogni anno una persona su dieci si ammala per aver mangiato cibo contaminato e 420 mila persone muoiono per tossinfezioni alimentari. Come si legge sull’Almanacco della Scienza del Cnr, è importante quindi prestare un’attenzione maggiore del solito alla preparazione e alla conservazione dei cibi.
“I sistemi di sorveglianza, in particolare l’Istituto superiore di sanità, per la sicurezza alimentare indicano che i microrganismi maggiormente implicati nel provocare le tossinfezioni alimentari sono le Salmonelle spp. (52%), seguite dal virus dell’Epatite A (10%)”, precisa Rosalba Giacco dell’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del Cnr. “Negli ultimi anni ha assunto rilevanza anche il Clostridium perfringens, veicolato da uova, carne, pesce, ma anche da dolci, gelati, latte e latticini, molluschi e acqua”.
Per prevenire le tossinfezioni alimentari è fondamentale seguire alcuni comportamenti. “Non vanno ovviamente lasciati i cibi al caldo, la conservazione in frigo alla giusta temperatura blocca infatti la moltiplicazione dei germi; in frigo poi gli alimenti crudi vanno separati da quelli cotti, per evitare che i germi passino dai primi ai secondi”, suggerisce la ricercatrice dell’Isa-Cnr. “Non si devono mai ricongelare cibi già scongelati, vanno lavate frequentemente le mani e vanno sciacquate bene le posate, specie quelle usate per gli ingredienti crudi. Per cucinare ci si deve servire solo di acqua potabile e di materie prime sicure”.
Ma non è solo il caldo a minacciare la nostra salute gastrointestinale, anche il freddo dei condizionatori può costituire un pericolo, soprattutto se si raggiunge una temperatura molto bassa. “Entrare in locali troppo freschi può determinare una congestione, ossia un blocco della digestione conseguente allo squilibrio della circolazione sanguigna provocato da uno sbalzo termico, che porta il sangue a defluire improvvisamente dall’apparato gastrointestinale alle aree periferiche del corpo”, spiega Giacco. “Anche l’assunzione di bevande ghiacciate e l’immersione in acqua subito dopo aver consumato un pasto abbondante possono causare una congestione, che si manifesta con mal di stomaco e crampi addominali, nausea, vomito, vertigini, annebbiamento della vista, senso di debolezza e, nelle forme più gravi, perdita di coscienza. Per evitarla è bene preferire pasti leggeri a base di frutta e verdure, bere acqua al posto di vino, birra e superalcolici e far trascorrere qualche ora dal pasto prima di fare il bagno. Infine, non esporsi a lungo al sole prima di entrare in acqua e immergersi gradualmente, in modo che l’organismo abbia il tempo di adattarsi alla temperatura inferiore a quella esterna”.