La sindrome della stanchezza cronica è una patologia che colpisce circa duecentomila persone solo in Italia, e recenti studi hanno dimostrato che a determinare questo sofferente malessere non è un fattore meramente psicologico, bensì sarebbe una questione intestinale.
A dirlo uno studio pubblicato sulla rivista Microbiome e condotto da un team di ricercatori Cornell University.
Tecnicamente gli esperti parlano di un’alterazione della flora intestinale che porterebbe ad acuire la stanchezza in maniera preponderante.
«La sindrome da stanchezza cronica nasce dall’intestino, non dalla testa» tuonano gli studiosi, che evidenziano come in tutte le persone prese in esame che soffrivano di stanchezza cronica sia stato riscontrato un alterazione del microbiota intestinale: i soggetti erano molto più inclini ad avvertire maggiormente la stanchezza protratta, difficoltà di concentrazione, dolori articolari, mal di gola e mal di testa.
Maureen Hanson, docente di genetica e biologia molecolare alla Cornell University, ha spiegato: “Il nostro lavoro dimostra che chi soffre di affaticamento cronico ha un’alterazione della flora batterica intestinale che risulta probabilmente responsabile dei sintomi gastrointestinali e dei processi infiammatori riscontrabili in questi pazienti”, per lo studioso molta strada ancora c’è da fare, ma sicuramente si può affermare che ciò “è sufficiente a escludere l’origine psicologica della malattia”.
Ancora resta poco chiaro se le alterazioni siano una causa o un effetto della malattia, ma gli esperti sono tutti concordi nell’affermare che il legame non è da trascurare.
Non si esclude comunque che a determinare questa alterazione dell’intestino siano presenti altri fattori, primo fra tutti quello alimentare ma anche ormonale.