“Un rifugiato può diventare un attentatore. Per la nostra sicurezza è necessario curare gli immigrati che presentano disagi psichici. Non possiamo lasciarli liberi di agire con modalità così pericolose, derivanti dalle loro patologie psichiche“. Lo afferma Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta presidente Eurodap, Associazione europea disturbi da attacchi di panico e supervisore Emdr, che interviene dopo i fatti di Monaco, Ansbach e Rouen. “Molti degli immigrati che entrano in Europa arrivano già probabilmente con disturbi della personalità e dell’umore a cui si aggiunge una grave sindrome post traumatica da stress, provocata da tutto ciò che hanno subito: gravi perdite, traumi, violenze, guerra. Tra loro possono esserci uomini e donne con disturbi di personalità con componenti violente, paranoidi, che utilizzano la violenza per difendersi da un danno percepito; ci possono essere anche persone con tendenze omicide o suicide. Questi soggetti vanno trattati dal punto di vista psicologico. La nostra sicurezza potrebbe essere in pericolo se non individuiamo le persone a rischio“, afferma l’esperta.
“Gli autori degli ultimi attentati erano probabilmente affetti da ‘Running Amok’ – aggiunge la Vinciguerra – un termine che viene utilizzato in genere per descrivere un atto irrazionale compiuto da un individuo che dopo aver ucciso altre persone si suicida. La comunità medica da tempo sostiene che il Running Amok sia una condizione psichiatrica. Dobbiamo curare individui con questa patologie che potrebbero portare ad atti molto violenti“. L’Associazione italiana Emdr “si sta organizzando per poter intervenire sugli immigrati individuando in modo preventivo i soggetti a rischio, per poi curarli utilizzando il trattamento considerato il più efficace nella cura dei traumi, che in questi casi di patologie preesistenti possono causare anche una degenerazione dei disturbi dell’umore e del comportamento“, conclude Vinciguerra.