Tumore colon-retto: farmaci, terapia genica e fototerapia con un solo cerotto

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Circa una persona su 20 svilupperà un tumore al colon-retto nel corso della vita. Una statistica che rende questa malattia la seconda forma più diffusa di tumore in Europa. E dopo l’intervento chirurgico, nel 50% dei casi la neoplasia si ripresenta e le terapie convenzionali utilizzate per prevenire le recidive ancora oggi non distinguono sufficientemente tra cellule sane e malate, portando a gravi effetti collaterali. In un articolo pubblicato oggi sulla rivista ‘Nature Materials’, i ricercatori del Mit presentano un cerotto adesivo che, utilizzato prima o dopo l’intervento chirurgico, fornisce una tripla combinazione di ‘armi’: farmaci, terapia genica e fototerapia. Natalie Artzi, scienziata dell’Institute for Medical Engineering and Science (Imes) del Mit e docente del Brigham and Women’s Hospital di Boston, spiega di aver voluto, con il suo team, “pensare in maniera un po’ diversa, approfondendo il modo in cui poter sfruttare i progressi nella scienza dei materiali, e in particolare le nanotecnologie, per trattare il tumore primario in maniera circoscritta“. I ricercatori hanno quindi sviluppato un patch di idrogel da applicare sul colon e in grado di trattare non solo il tumore stesso, ma tutte le cellule rimaste nel sito dopo la chirurgia, impedendo forme metastatiche in futuro. In primo luogo, il cerotto contiene particelle di oro che si riscaldano a comando dall’esterno (contribuendo a distruggere la neoplasia), rilasciando principi attivi anticancro e una terapia genica mirata per ‘spegnere’ un oncogene del tumore colorettale. Testando il trattamento sui topi si è notato che nel 40% dei casi in cui il cerotto non è stato applicato dopo la rimozione del tumore, il cancro è tornato. Mentre quando è stato utilizzato, ha determinato una remissione completa.

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