Mentre gran parte dell’Asia, del nord America, in particolare gli USA meridionali, e dell’Europa continuano ad essere interessati da una serie di grandi ondate di calore che mantengono le temperature su valori ampiamente positivi, ben al di là delle tradizionali medie del periodo, sull’Artico qualcosa oggi comincia a cambiare, malgrado siamo solo al 30 di Luglio. In questi ultimi giorni il ricompattamento della figura del vortice polare troposferico, con una profonda depressione extratropicale che dal mare della Siberia orientale si sposterà verso l’alto mar di Beaufort, approfondendosi ulteriormente, contribuirà a determinare un brusco raffreddamento dell’aria in un’ampia area dell’Artico russo orientale e canadese. La presenza di questo nucleo di aria molto fredda sta rinvigorendo, prima del dovuto, la figura del vortice polare troposferico, che presenta già un’ottima forma fra le coste della Groenlandia settentrionale e l’arcipelago dell’Artico canadese, dove sono in atto le prime deboli nevicate a livello del mare.
Non per caso, in queste ultime settimane, sopra la regione artica, si sono riscontrate delle anomalie termiche negative, in netto contrasto con le temperature decisamente sopra le medie su gran parte del territorio circostante, fra Eurasia e artico canadese, dove si è assistito ad un rapido scioglimento della neve nelle aree continentali, al di sopra del Circolo polare artico. L’andamento della temperatura sulla regione artica è stata associata a valori del campo barico, a livello del mare, insolitamente bassi, centrati vicino al Polo Nord geografico. La presenza di frequenti e persistenti circolazioni cicloniche attorno il mar Glaciale Artico centrale, legate all’attività del vortice polare, sovente tende a rallentare il ritiro estivo dei ghiacci marini, non solo perché favorisce condizioni di freddo, con temperature dell’aria negative, ma anche perché i venti a rotazione ciclonica che soffiano attorno al Polo Nord impediscono una dispersione dei blocchi di ghiaccio marino al di fuori dell’area artica, mantenendoli attorno la parte centrale della Calotta Polare.
Il passaggio di questo sistema frontale originerà delle precipitazioni sparse che date le basse temperature (isoterme fino a -8°C a 850 hpa e sotto i -30°C a 500 hpa), e lo “zero termico” prossimo ai 200-300 metri, assumeranno prevalente carattere nevoso fino in prossimità delle coste. Le nevicate più intense nei prossimi giorni dovrebbero interessare soprattutto le Isole Regina Elisabetta, in passato conosciute come Isole Parry, e la parte più settentrionale dell’isola di Baffin, dove non si potranno escludere neppure dei rovesci un po’ più intensi, in grado di depositare i primi depositi di neve fresca sul terreno.