Mentre il Senato approva in via definitiva la legge contro gli sprechi alimentari, con l’obiettivo di recuperare 1 milione di tonnellate di cibo all’anno, a Napoli le aziende di Coldiretti hanno già avviato iniziative presso i mercati di ‘Campagna Amica‘ e gli agriturismi con la donazione di prodotti ‘last minute‘ e con l’introduzione della vaschetta antispreco. La legge punta ora, informa la Coldiretti Campania, a incrementare il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari per fini di solidarietà e a limitare gli impatti negativi sull’ambiente attraverso l’educazione dei cittadini. ”La norma aiuterà a semplificare le procedure – spiega Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania e Napoli – per chi come noi già da tempo è impegnato nel contrastare il fenomeno dello spreco alimentare. Presso i mercati di ‘Campagna Amica’ i nostri produttori in vendita diretta spiegano già ai consumatori come preparare i cibi riducendo al minimo lo scarto. Consigli utili per evitare che i prodotti agroalimentari marciscano o non siano utilizzabili“.
“Allo stesso tempo, è in uso una prassi ormai consolidata – sottolinea – che va proprio in questa direzione. Ai clienti di ‘Campagna Amica’ vengono regalati verdure e frutti molto maturi, con raccomandazioni per il consumo nell’arco di 24-48 ore. Un dono last minute che evita la produzione di rifiuti e allo stesso tempo diventa un messaggio di educazione alimentare”. L’iniziativa della vaschetta antispreco arriva dalla penisola sorrentina, da un’idea dell’agriturismo Nonno Luigino. ”Sempre più clienti ci chiedevano di portare a casa le pietanze non consumate – spiega Luigi Caccioppoli, presidente Agrimercato/Campagna Amica di Coldiretti Napoli – e all’inizio ci siamo organizzati alla meglio. Visto che le richieste sono ormai all’ordine del giorno, abbiamo pensato di mettere a disposizione gratuitamente delle vaschette richiudibili in Pet alimentare“.
“La cosa che colpisce – rimarca – è che questa buona abitudine deriva da un cambiamento culturale in chi ha un reddito medio-alto. Non si conserva il cibo per bisogno ma per rispetto. Un segno evidente di un nuovo stile di vita che va diffondendosi e che parte di certo dall’apprezzamento per il cibo di qualità. Evidentemente, ai prodotti lavorati e serviti a tavola negli agriturismi viene riconosciuto un valore aggiunto”. Gli sprechi alimentari costano all’Italia 12,5 miliardi che sono persi per il 54%, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale, per l’8% nell’agricoltura e per il 2% nella trasformazione. Si consolida una maggiore sensibilità con il 53% degli italiani che – sottolinea la Coldiretti – ritiene infatti che il contenimento degli sprechi alimentari dipenda soprattutto dalle scelte dei consumatori, con il 46% che sostiene possano essere combattuti con una migliore pianificazione della spesa. (AdnKronos)