Cnr e Marina Militare sulla Palinuro, in difesa del Mare Nostrum

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La collaborazione del Cnr con la Marina militare si è arricchita di una nuova campagna scientifica lungo le coste del Mediterraneo. Si è conclusa, infatti, da pochi giorni, una spedizione a bordo della Palinuro, storica nave scuola che ha ospitato ricercatori del Cnr, di Conisma e dell’Università di Bari impegnati in analisi ambientali e di monitoraggio della biodiversità marina nella zona.

Come si legge su l’Almanacco della Scienza, la campagna ha permesso, per la prima volta a livello mondiale, di combinare i dati ottenuti a bordo con quelli provenienti dal Sentinel-3, il nuovo satellite dell’Esa lanciato in orbita lo scorso febbraio con lo scopo di acquisire dati sullo stato di salute dei mari terrestri. “Una delle missioni del Sentinel-3 è osservare mari e oceani attraverso una serie di misurazioni di parametri come temperatura, colore, moto ondoso, correnti e spessore del ghiaccio marino, con l’obiettivo ultimo di monitorare l’inquinamento marino, la produttività biologica e, in ultima analisi, l’impatto dei cambiamenti climatici in corso”, afferma Vito Felice Uricchio, direttore dell’Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Cnr. “Nella spedizione appena conclusa, in particolare, per la prima volta sono stati incrociati i dati acquisiti a bordo sulla composizione del plancton e fitoplancton presente nel Mediterraneo (effettuati tramite analisi genetica del Dna ambientale, eDna), con i dati satellitari e con quelli rilevati da piattaforma aerea con sensori iperspettrali e termici dell’Irsa-Cnr. La strumentazione di bordo ha permesso di definire specifici algoritmi per la misura in remoto della clorofilla, dei solidi sospesi e delle sostanze organiche disciolte in acqua, in modo da poter validare e utilizzare con continuità i dati prodotti dal Sentinel-3”.

Coordinata dal Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente (Dta) del Cnr, la spedizione ha coinvolto ricercatori dell’Irsa e dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) assieme a colleghi delle Università di Bari, Siena e di altri atenei riuniti nel Conisma (Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare che riunisce 33 Università), oltre a numerosi studenti e tesisti. Tra gli scopi, acquisire dati relativamente alla distribuzione delle macroplastiche nelle acque italiane e registrare dati biologici sulla presenza di cetacei e meduse, contribuendo così a una più corretta politica di tutela del mare e di conservazione e protezione delle specie. Infine, grazie alle strumentazioni avanzate messe a disposizione dall’Isac-Cnr, parte della campagna ha riguardato attività di misura della composizione chimica del particolato atmosferico nel bacino mediterraneo: un esperimento unico mai eseguito prima d’ora in area mediterranea, che permetterà di studiare e quantificare l’impatto delle attività antropiche sul cambiamento climatico su scala mediterranea.

Mondo della marina e mondo della ricerca si sono unite nel comune interesse della tutela del Mare Nostrum”, conclude Uricchio. “Le attività a bordo della Palinuro, infatti, hanno rappresentato un ulteriore tassello dell’accordo di collaborazione tra il Cnr e la Marina militare, che completa le numerose attività condotte a partire dalla scorsa primavera nell’ambito della campagna ‘Dual Use Vespucci’”. Proprio a bordo della più anziana tra le nave scuola della Marina militare, infatti, tra aprile e luglio scorsi il Cnr è stato protagonista di una straordinaria campagna scientifica e culturale che ha toccato i porti di Trieste, Venezia, Ancona, Dubrovnick, Messina, Trapani, Genova, Napoli e Livorno, con il duplice obiettivo di proporre eventi culturali e seminariali aperti alla cittadinanza, e svolgere attività di natura scientifico-ambientale.

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