Collisioni minerali: osservata la fusione della forsterite, per scoprire nuovi indizi sui nuclei dei pianeti

MeteoWeb

Quando dei  corpi rocciosi si scontrano nello spazio, producono un’onda d’urto tremenda provocando un brusco rialzo di pressione dei minerali al loro interno. Uno studio condotto da un team di ricercatori provenienti da università ed istituti di ricerca giapponesi ha usato la tecnica di laser shock ad alta potenza sulla  forsterite, il  minerale silicato più comune presente nei meteoriti, nonché uno dei componenti più abbondanti del mantello terrestre.

L’energia prodotta dalla scossa laser sul minerale – spiega l’ASI – causa una brusca espansione delle molecole irradiate, e l’inerzia di questa espansione provoca a sua volta un’onda d’urto. L’onda sottopone la forsterite a pressioni comprese fra i 250 e i 970 gigapascal  – a confronto, la pressione al centro della Terra, tanto per un si aggira attorno ai 360 GPa). La forza è tale quindi da trasformare la forsforite in magma.

Studi precedenti avevano connesso l’ossido di magnesio – uno dei minerali formati dalla forsterite – alla reazione necessaria alla formazione di un campo magnetico duraturo, proprio come quello terrestre. Grazie ai nuovi dati sul comportamento della sostanza, i ricercatori  potrebbero riuscire a intuire in che modo  i minerali si separano in diversi strati di magma, e quali siano quelli che finiranno per trovarsi abbastanza vicini da reagire fra loro.

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