Sono i problemi tecnici, non gli errori umani, la prima causa di incidente dei droni. L’appello alla sicurezza è rivolto alle aziende produttrici di questi robot volanti da parte di una ricerca australiana condotta dall’università Rmit (Royal Melbourne Institute of Technology) e pubblicata sulla rivista Aerospace. Coordinato da Graham Wild e Glenn Baxter, della Rmit, insieme a John Murray, della Edith Cowan University, lo studio ha analizzato oltre 150 Incidenti civili che dal 2006 al 2016 hanno coinvolto Aeromobili a pilotaggio remoto (Apr). I risultati indicano che nel 64% dei casi gli Incidenti sono stati causati da droni. La conclusione dei ricercatori e’ che sono necessari maggiori requisiti relativi ai certificati di navigabilita’, relativi cioe’ alla operazioni di installazione di componenti e di manutenzione. Rilevano inoltre che e’ indispensabile un registro di tutti gli Incidenti.
“Comprendere che cosa accade ai droni, compresi quelli che non causano danni a persone o proprieta’, e’ un requisito essenziale per migliorare la sicurezza”, ha rilevato Wild. Sono provvedimenti necessari soprattutto pensando al futuro, visto che i robot volanti sono sempre piu’ diffusi e popolari e che un giorno non lontano potrebbero essere utilizzati in molti compiti della vita quotidiana, dalle riprese fotografiche alla consegna di pacchi, posta e pizza. “Per la nostra sicurezza – ha concluso Wild – e’ essenziale che le nostre regole di sicurezza tengano conto di questa industria in rapida crescita“.