Due anni fa l’alluvione di Refrontolo: l’imprevedibile violenza degli elementi, “il tempo non cancella il ricordo” [GALLERY]

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A due anni di distanza dall’alluvione di Refrontolo, nel trevigiano, con la bomba d’acqua che si abbatté su una festa popolare, e che costò la vita a quattro persone e il ferimento di altre, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda così quel drammatico evento: “Il tempo non cancella, e per quanto mi riguarda non cancellerà mai, le immagini sconvolgenti che, in quei primi giorni dell’agosto 2014, ci mostrarono uno degli angoli più belli e affascinanti del nostro Veneto, ferito e quasi distrutto dall’imprevedibile violenza degli elementi: ancora fa male il ricordo di quell’ambiente d’incanto, di felicità, di festa, trasformato improvvisamente in un sito di morte, di sofferenza, di lutto“.
Non possiamo dimenticare, quindi, chi non c’è più, chi non ce l’ha fatta a scampare a quell’onda devastante e i familiari che ancora li piangono, chi è riuscito a salvarsi dopo aver cercato in tutti i modi di aiutare i propri amici, i tanti soccorritori che sono intervenuti nei momenti successivi alla tragedia“, sottolinea Zaia. “Non possiamo dimenticare l’impegno della Regione, insieme alle amministrazioni locali, per riconsegnare al più presto questo luogo, nuovamente sicuro, alla sua comunità. Stanziando immediatamente le risorse, chiesi: “partano subito i lavori di ripristino per restituire il Molinetto della Croda com’era e dov’era, alla gente che lo amava e lo frequentava”. E così è stato fatto“, assicura Zaia.
Non possiamo dimenticare, infine, che i promessi aiuti del governo centrale non sono mai arrivati, che una volta di più il Veneto è stato dimenticato e tradito dallo Stato. Il dramma di Refrontolo e altri che la nostra popolazione sta vivendo in questi anni dovrebbero servire da monito a chi governa il Paese a non sottovalutare i rischi che derivano da anni di assenza di una politica di salvaguardia del territorio: non servono ulteriori lezioni o peggio nuovi disastri e lutti”, conclude. (AdnKronos)

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