Il Sole si è improvvisamente risvegliato dal suo torpore, giusto prima di entrare nel minimo solare, il periodo di quiete che si ripete ciclicamente ogni 11 anni. Una nube di particelle, prodotta da un flare o da una protuberanza, è stata espulsa dalla stella ed è diretta verso la Terra: domani potrebbe generare una tempesta magnetica che potrebbe mandare in tilt le comunicazioni radio, secondo quanto rende noto il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), che prevede una possibilità del 65% in riferimento al 2 agosto. Non è del tutto insolito un risveglio repentino del Sole a poca distanza dal Minimo Solare, in quanto anche nella fase di declino possono verificarsi simili eventi.
Secondo i previsori, il prossimo Minimo Solare arriverà nel 2019-2020. Nei prossimi 3-4 anni si registreranno numerose assenze di macchie solari: inizialmente saranno periodi di alcuni giorni, poi settimane e infine mesi. In ogni caso il meteo spaziale non smetterà di riservare sorprese, in quanto il Minimo Solare genera numerosi cambiamenti: ad esempio, le emissioni di estremo ultravioletto diminuiranno, l’atmosfera superiore della Terra si raffredda e collassa. Ciò consente alla spazzatura spaziale di accumularsi attorno al pianeta. Inoltre, l’eliosfera si contrae, portando lo spazio interstellare più vicino alla Terra. I raggi cosmici galattici penetrano nel sistema solare interno con relativa facilità, sicché, un’ondata di raggi cosmici è in arrivo: queste particelle riescono a penetrare più facilmente nel Sistema Solare e se colpiscono la Terra possono creare problemi ai satelliti e ai sistemi di comunicazione. Inoltre, nel periodo di minima attività, è più probabile che si formino i buchi coronali.