“Un evento significativo di magnitudine come quello occorso il 24 agosto non deve fare vittime: le conoscenze tecnico scientifiche ormai sono tali che si possono realizzare edifici e strutture in grado di sopportare dinamicamente questi eventi. Però tutto ciò può avvenire solo se si ha una buona conoscenza delle strutture presenti nel sottosuolo: cioè se la città è costruita su terreni soffici“ (o alluvionali, o duri come ammassi rocciosi, se esistono potenziali amplificazioni di sito o meno, se ci sono rischi collaterali sismo indotti ecc“. Lo ha dichiarato Gabriele Ponzoni, segretario Generale della Federazione Europea dei geologi e Consigliere Nazionale dei Geologi.
“L’evento che ha colpito l’Italia centrale il 24 agosto scorso ancora una volta – ha proseguito Ponzoni – ci ricorda come il Paese Italia sia fortemente esposto sui rischi naturali e in questo caso come sia notevolmente vulnerabile di fronte ai terremoti; Purtroppo i terremoti ci ricordano che lo sviluppo antropico non può avvenire senza conoscere bene e in modo approfondito il proprio territorio e soprattutto la geologia nella sia più ampia accezione scientifica e geotecnica. Pertanto un primo passaggio dovrà essere quello di: 1) Completare la cartografia geologica, 2) completare gli studi di microzonazione sismica 3) istituire il Fascicolo del Fabbricato, 4) riqualificare l`intera filiera delle costruzioni“.
“Ancora una volta diviene chiaro che la figura del geologo sia fondamentale in una società moderna sia come elemento chiave per un suo sviluppo economico e sia (e questo caso lo dimostra) strategico per uno sviluppo in sicurezza delle proprie popolazioni. Appare chiaro come il geologo possa essere di aiuto e supporto nel pianificare e progettare le città del futuro“, ha concluso.