A Roma vi sono circa cento chiese dedicate alla Vergine, la più grande di tutte, come dice lo stesso nome, è Santa Maria Maggiore, la quarta delle basiliche patriarcali di Roma. E’ detta inizialmente Liberiana, per il fatto che papa Liberio (352-366) trasforma in basilica cristiana un antico tempio pagano, sulla sommità dell’Esquilino. La basilica viene anche denominata S. Maria “ad praesepe”, già prima del secolo VI, poiché vi si conservano le tavole di una antica mangiatoia, che la devozione popolare identifica con quella che aveva accolto il Bambino Gesù nella grotta di Betlemme.
Ieri sera a piazza dell’Esquilino a Roma si è “ripetuto” il miracolo della neve. E’ la 33esima edizione dello spettacolo di rievocazione ideato nel 1983 dall’architetto Cesare Esposito in ricordo di una tradizione devozionale molto cara ai romani, secondo cui la notte tra il 4 ed il 5 agosto del 352 d. C. la Madonna apparve in sogno a un nobile patrizio e alla moglie, che non avendo figli, avevano deciso di far edificare una chiesa in suo nome e disse loro che un miracolo gli avrebbe indicato il luogo su cui costruirla. Anche il papa Liberio fece lo stesso sogno e il giorno seguente, recatosi sull’Esquilino, lo trovò coperto di neve. Il Papa stesso tracciò il perimetro dell’edificio e la chiesa fu costruita a spese dei due coniugi, divenendo nota come chiesa di Santa Maria ‘Liberiana’ o popolarmente ‘ad Nives’. Per questo, ogni anno il 5 agosto, davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore ‘scende la temperatura’, i fondali della piazza diventano un grande teatro a cielo aperto e sulla piazza si assiste ad una grande nevicata artificiale sulla note del Messiah di Handel.