L’aereo scomparso della Malaysia Airlines, di cui si sono perse le tracce nel marzo 2014 nell’Oceano Indiano meridionale con 238 persone a bordo, non è caduto, ma è stato deliberatamente pilotato in mare: è quanto sostiene Peter Foley, dell’Australian Transport Safety Bureau, direttore del programma di ricerca operativa del volo MH370. I danni osservati sui relitti finora recuperati suggeriscono che il Boeing 777 fosse sotto il controllo di un pilota quando si e’ inabissato nell’oceano, ha detto il dirigente ieri sera al programma 60 Minutes del canale 9 della Tv australiana. In particolare, Foley ha spiegato che la severa erosione lungo il bordo di due pezzi d’ala recuperati indica un atterraggio controllato nell’oceano. Fino a questo momento gli investigatori, secondo cui il jet non era sotto il controllo del pilota nella tragica fine del suo viaggio, hanno sempre sostenuto che si è trattato di un incidente. Secondo la nuova tesi il pilota avrebbe fatto cadere deliberatamente l’aereo; sorgono così nuovi dubbi sul fatto che il velivolo si trovi all’interno dell’area di ricerca finora stabilita.
Malaysia Airlines: l’aereo scomparso con 238 persone a bordo è stato deliberatamente pilotato in mare
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