Planetario di Roma: una nuova costellazione sta per essere scoperta nel cielo della capitale

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Una nuova e misteriosa costellazione sta per essere scoperta e ‘battezzata‘ nel cielo di Roma. Per individuarla, tra le tante altre costellazioni che illuminano le notti d’estate, partirà un emozionante percorso attraverso 8 diverse location, la cui disposizione geografica ne definisce il tracciato: collegando tra loro – come se fossero stelle – le piazze, i parchi e gli altri luoghi pubblici dislocati in diversi quartieri, dal centro alla periferia, si otterrà una rete dalla forma suggestiva. Spetterà al pubblico “battezzare” questa nuova costellazione sui social networks, collegandola all’hashtag ?#?Elucevanlestelle?. Da oggi al 30 settembre, dalle 21 alle ore 24, il Planetario di Roma invita dunque tutti i romani – astronomi, astrofili e semplici cittadini curiosi delle stelle, di tutte le età – a partecipare a questo percorso di riconoscimento, attraverso 8 osservazioni astronomiche gratuite, ad occhio nudo e con il telescopio, dal centro storico alla Tuscolana, dall’Aurelia alla Nomentana fino al Gianicolo.

Grandi e piccini potranno di volta in volta ammirare all’oculare magnifici gioielli del firmamento come la Luna, Saturno, Giove, Nettuno, Marte, le stelle cadenti, tanti altri astri e sarà anche l’occasione per individuare anche la Stazione Spaziale Internazionale Le serate saranno animate da visite guidate al cielo, in cui gli astronomi illustreranno stelle e costellazioni con un apposito puntatore laser e con un amplificatore portatile. La narrazione spazierà dalle mitologie delle costellazioni alla natura dei fenomeni celesti più attesi (es. stelle cadenti), alle notizie più recenti riguardanti i corpi celesti. Ogni serata affronterà un tema storico – astronomico, al quale si farà riferimento sia nella narrazione delle visite guidate, sia nella scelta degli astri da osservare con il telescopio.

Le osservazioni di “E lucevan le stelle” si ispirano in parte al progetto urbanistico di Papa Sisto V che, secondo alcune fonti storiche (piuttosto controverse), intendeva allacciare le principali basiliche romane riproducendo sulla pianta della città il disegno della costellazione dell’Orsa Maggiore, con la Basilica di San Pietro in posizione da Stella Polare. Un invito dunque ad una grande osservazione collettiva del cielo, per creare una sorta di arena astronomica, un ‘occasione di svago ed emozione ma anche di condivisione culturale e di aggregazione sociale. “Con le linee programmatiche abbiamo preso l’impegno di dedicare alla scienza e alle sfide che ci pone, un ruolo importante nella crescita culturale di Roma. E’ un impegno cui abbiamo dedicato lavoro e incontri già in questi primi giorni di mandato. Con E lucevan le stelle facciamo un primo, piccolo ma significativo passo per iniziare nuovamente ad alzare lo sguardo verso il cielo. Non per dimenticare i mali che affliggono Roma e le nostre società, ma per ricordarci che la voglia di esplorare, inventare, di costruire il futuro sono indispensabili per cambiare il nostro tempo. E per cominciare a raccontare a cittadini romani e turisti che la scienza è di casa a Roma” ha dichiarato l’assessore alla Crescita culturale Luca Bergamo.

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