La febbre del pianeta è peggiorata lo scorso anno, battendo dozzine di record climatici – hanno reso noto gli scienziati NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) in un report – tanto che il 2015 è stato l’anno più caldo della storia (da quando hanno avuto inizio le rilevazioni). La nuova ricerca svela altri importanti record relativi alla salute del pianeta, tra cui il calore assorbito dagli oceani. “Penso che il momento giusto per chiamare il medico era un anno fa,” dichiara lo scienziato NOAA Deke Arndt, co-editor del report. “Siamo pieni di sintomi multipli.“
Il report “2015 State of the Climate” ha esaminato 50 differenti aspetti del clima, tra cui lo scioglimento del ghiaccio marino e dei ghiacciai artici. Una dozzina di nazioni ha fatto registrare record di temperature, tra cui anche Russia e Cina. Il Sudafrica ha rilevato la temperatura più alta mai registrata nel mese di ottobre: 48.4°C. “C’è solo una parola per definire questa sfilza di record battuti: truce,” ha dichiarato Kim Cobb, scienziato climatico.
Circa 450 scienziati hanno contribuito al report, in cui è stato evidenziato un dato meno noto: il calore presente nell’oceano. Circa il 93% del calore intrappolato dai gas serra finisce direttamente nell’oceano, spiega il report. La quantità di calore rilevato ha toccato livelli record sia in superficie che in profondità. Secondo l’oceanografo Gregory C. Johnson, co-autore dello studio, gli oceani immagazzinano più calore a causa dei cambiamenti climatici provocati all’uomo, col contributo di El Niño.