San Lorenzo, sin dai primi tempi del Cristianesimo, viene raffigurato come un giovane diacono rivestito della dalmatica, con il ricorrente attributo della graticola, indicante la tecnica del supplizio, la palma del martirio, la borsa del tesoro della Chiesa romana da lui ridistribuito ai poveri, secondo i testi agiografici.
San Lorenzo viene ritenuto il protettore dei pompieri, dei cuochi (secondo la leggenda, quando fu messo sulla graticola a bruciare, a un certo punto, pervaso dall’amore divino e non soffrendo il calore del fuoco, avrebbe gridato: “Da questa parte sono arrostito, giratemi”), dei bibliotecari, dei librai, dei vermicellai, dei pasticceri, dei lavoratori del vetro e dei rosticceri. San Lorenzo inoltre è patrono di numerose località italiane, tra le quali si ricordano Grosseto, Sant’Agata li Battiati, Tivoli, Perugia, Aidone, Boroneddu, Rose, Budrio, Propata, Nocciano, Rocca Santa Maria, Marano sul Panaro, Gatteo, Malfa, Carro, Cairo Montenotte, Castelmauro, Abbadia Lariana, Olgiate Olona, Varmo, Vetto, Nuvolera, Lazzate, Fiesse, Casazza, Palosco, Mortara, Manerbio, Mandello del Lario, Gorla Minore, Chiavenna e Berzo Demo.
Il corpo di San Lorenzo venne deposto in una tomba al campo Verano sulla via Tiburtina. Su di essa, Costantino costruirà una Basilica, poi ingrandita via via da Pelagio II e da Onorio III; e restaurata nel XX secolo, dopo i danni del bombardamento americano su Roma del 19 luglio 1943. La Basilica di San Lorenzo fuori le Mura è una delle cinque Basiliche Patriarcali e da qui iniziava il ciclo delle Stazioni. Il culto di San Lorenzo, diffusissimo a Roma, si è poi esteso anche fuori dell’Urbe.
Il sangue di San Lorenzo e’ custodito nella chiesa di S. Maria ad Amaseno, in provincia di Frosinone. Tra l’8 e il 9 agosto il sangue appartenente a San Lorenzo Martire, conservato in un’ampolla di vetro, si liquefa. Passato poi l’anniversario del martirio e della festa del Santo, 10 agosto, il sangue torna a coagularsi per riapparire quindi in un grumo secco ed indistinto. La reliquia, conservata nella splendida Chiesa di S. Maria, consiste precisamente in una massa sanguigna, mista a grasso, a ceneri e ad un pezzo di pelle, nella quantità di circa 50 grammi.