Spagna e Portogallo, agosto nero per gli incendi: in fumo migliaia di ettari di vegetazione

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L’estate 2016 era iniziata bene in Spagna e Portogallo, sul fronte degli incendi. Molti meno rispetto al passato, record negativo rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Fra il 10 e l’11 agosto però, una serie impressionante di roghi ha colpito in maniera particolare la regione spagnola della Galizia ed il nord del Portogallo. In pochissimo tempo sono andati in fumo migliaia di ettari. Il Portogallo ha dovuto addirittura richiedere l’attivazione del meccanismo di protezione civile europea, perché non riusciva a far fronte all’emergenza da solo.

La maggioranza dei roghi, in Galizia, ha preso il via vicino a centri abitati, obbligando le autorità ad evacuazioni e all’attivazione di protocolli di massima emergenza. Il bilancio degli incendi è impressionante: in pochi giorni sono andati in fumo oltre 6000 ettari di bosco e vegetazione in Galizia, specialmente nella provincia di Pontevedra fino al confine con il Portogallo, e nella provincia di La Coruna. La notte di San Lorenzo è stata una notte senza stelle cadenti nel nord-ovest della Penisola iberica, a causa del denso fumo scaturito dai vasti roghi e anche durante il giorno la visibilità è stata molto ridotta.

L’epicentro dell’emergenza ad Arbo (Pontevedra), al confine con il Portogallo, proprio sulle rive del fiume Miño. Le autorità locali hanno parlato di una “ondata di attentati ambientali”. La stragrande maggioranza dei roghi era infatti di natura dolosa. Ci sono anche alcune persone fermate e una donna arrestata per esser stata colta in flagrante mentre accendeva roghi a poca distanza dalla sua casa.
In Galizia e sulla costa atlantica del Portogallo le fiamme sono state alimentate dal forte vento e dalla presenza di boschi di eucalipto.

Incendi si sono sviluppati anche alle Canarie, dove durante lo spegnimento di un vasto incendio – anche in questo caso doloso – un elicottero è precipitato al suolo. Per fortuna i due occupanti sono risultati illesi.

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