Un tuffo nell’Oceano Pacifico direttamente dallo spazio. Si è concluso così il viaggio di ritorno della capsula Dragon di SpaceX, che lo scorso 26 agosto alle 17.47 (ora italiana) è rientrata con successo dalla Stazione Spaziale Internazionale portando con sé un prezioso carico di esperimenti della NASA.
Lanciata il 18 luglio dal Kennedy Space Center a bordo del razzo Falcon 9, la capsula progettata dall’ormai inarrestabile azienda di Elon Musk ha stabilito il nuovo record di permanenza di una navicella Dragon sulla ISS: 36 giorni, durante i quali sono stati portati avanti importanti test scientifici in microgravità.
Come l’originale Heart Cells, una sorta di ‘laboratorio portatile’ che studia l’effetto dell’ambiente spaziale sulle cellule cardiache umane in assenza di peso, tenendo conto dei possibili cambiamenti da un individuo all’altro.
Si tratta – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – di un aspetto cruciale in vista del progressivo allungamento dei viaggi spaziali, a partire dall’obiettivo Marte: trascorrere troppo tempo in microgravità può essere molto dannoso per gli astronauti, e prevedere tutti i possibili rischi per la salute (come appunto l’atrofia dei muscoli del cuore) è il primo passo per rendere le prossime missioni umane sicure.
Allo stesso tempo, i risultati trasportati da Dragon potrebbero contribuire sensibilmente allo studio delle sindromi cardiachequi sulla Terra, soprattutto per quanto riguarda le terapie disostituzione cellulare.
Ancora al lavoro sulla ISS è rimasto invece il sequenziatore di DNA, che ha l’ambizioso obiettivo di dimostrare per la prima volta che il DNA si può sequenziare direttamente in condizioni di microgravità, e non solo raccogliendo campioni biologici da far analizzare successivamente a Terra come si faceva in precedenza.
Se questo esperimento avrà successo, sarà possibile monitorare la salute degli astronauti in tempo reale, identificando agenti patogeni e diagnosticando eventuali malattie.
Ma mentre nello spazio continua la scienza sulla ISS, sulla Terra Dragon già si prepara ai prossimi passi: dalle acque a sud-est di Baja California, dove è atterrato, il veicolo spaziale è ora in marcia verso Los Angeles per restituire alla NASA parte del suo carico.
Il viaggio proseguirà poi verso il centro sperimentale di SpaceX a McGregor, Texas, per le attività di post landing: un biglietto andata e ritorno, in attesa della prossima missione.