“Un terremoto di magnitudo 6.0 si porta dietro una coda di repliche che saranno sicuramente numerose e tenderanno a diminuire di magnitudo pero’ non si puo’ escludere che ci possano essere scosse paragonabili a quella principale”. E’ quanto afferma Andrea Tertulliani, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, commentando il sisma che ha colpito il centro Italia alle prime ore del mattino. “Ogni sequenza ha un suo comportamento particolare – aggiunge – pero’ non possiamo escludere che finisca qui oppure che continui in altro modo. Dobbiamo solo monitorare l’andamento e i dati”. Secondo il sismologo dell’Ingv le analogie con il sisma dell’Aquila nel 2009 riguardano la zona in cui e’ avvenuto che “e’ abbastanza vicina all’Aquila anche se in questo caso la magnitudo e’ piu’ contenuta e, dal punto di vista sismo-tettonico. La fascia appenninica che va dall’Umbria, Marche meridionali e Abruzzo e’ sede di una sismicita’ frequente e spesso molto forte”.