“Dopo il Terremoto dell’Aquila facemmo venire i tecnici per verificare se la scossa, che qui si è sentita molto forte, avesse messo a repentaglio la stabilità dell’edificio. E la scuola è risultata a posto. Di più, nel 2013 qui ci fu un altro Terremoto e altri rilievi tecnici. E per la stabilità della scuola io ricevetti addirittura i complimenti. Mentre per il liceo… nonostante non fosse di mia competenza io lottai perché i ragazzi non rientrassero in quella struttura pericolosa. E ora mi dovrebbero fare un monumento per quel container che può ospitare il centro operativo della protezione civile per i soccorsi perché è l’unica struttura rimasta agibile“: così il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, in un’intervista al Corriere della Sera in cui afferma: “Ognuno si assumerà le eventuali responsabilità“. Sulla ricostruzione, “Amatrice era uno dei borghi più belli d’Italia e così deve tornare. Io rivoglio la città com’era. Il modello sarà quello del Friuli, non delle New town. Meglio aspettare un po’ di più nelle tende ma riavere l’Amatrice disegnata da Cola Filotesio“, dichiara il sindaco. “I soccorsi sono stati straordinari. Abbiamo avuto prove di affetto dagli amici e da tutto il mondo. Siamo montanari. Di fronte alle difficoltà noi ci rimettiamo in marcia. Ce la dobbiamo fare. Amatrice risorgerà.“