Quando si esaminano fenomeni che si manifestano sulla Terra talvolta per comprenderne la loro storia e la loro evoluzione è prassi abbastanza comune rivolgere l’attenzione su altri settori della scienza dove non di rado è possibile trovare risposte a determinati interrogativi.
Il nostro Globo e quindi anche l’atmosfera che la avvolge subiscono certamente delle influenze di origine extraplanetaria. Non a caso le maree hanno trovato la loro giustificazione proprio da fattori esterni di origine cosmica (attrazione lunare sulle acque). Le stesse aurore boreali e australi si concretizzano per l’effetto prodotto dal vento solare. Come vedete casi ce ne sono.
In virtù di quanto detto ci siamo domandati: I terremoti che sconvolgono il nostro pianete con fenomeni catastrofici possono in qualche modo subire influenze esterne di origine interplanetaria?
Il nostro pensiero è affermativo. Nella fase di massima attività infatti il sole emette enormi quantitativi di energia verso l’esterno. Trasportate dal vento solare, nello spazio interplanetario, le particelle energetiche investono anche gli strati più elevati della nostra atmosfera. Nel momento in cui questo enorme flusso di energia giunge sul nostro pianeta si generano delle forti anomalie atmosferiche (specie in presenza di Brillamenti particolarmente violenti). Per esempio, come abbiamo sopra accennato, sotto la spinta del vento solare carico di energia, oltre ad essere più o meno fortemente deformato il campo magnetico terrestre, si generano anche delle meravigliose aurore. Inoltre la contrazione e dilatazione del campo magnetico terrestre da’ origine anche a delle interferenze sulle onde di trasmissione dei segnali radio, televisivi e satellitari che risultano così essere molto disturbati se non addirittura oscurati per breve tempo. E ancora. L’insorgere di potenti Brillamenti solari il più delle volte può provocare anche una forte instabilità del campo magnetico stesso il quale a sua volta, e questa è la nostra tesi, eserciterebbe un qualche stimolo in profondità sulle forze di bilanciamento preesistenti all’interno della crosta terrestre e quindi sulle placche tettoniche medesime per cui la conseguente interferenza sulle forze legate ai sommovimenti tellurici stessi provocherebbe nel contempo dell’instabilità interna, causa di possibili nuovi moti tellurici più o meno catastrofici. Due nostri scritti relativi allo studio delle 2 variabili macchie solari e terremoti reperibili anche sul web, hanno evidenziato correlazioni interessanti. Nell’analisi e confronto dei relativi grafici, un elemento spicca tra tutti e che sembra regolare il legame tra queste due variabili e cioè: esiste una interdipendenza o meglio ancora una anticorrelazione per cui nella fase in cui il numero delle macchie solari tendono progressivamente ad aumentare di numero, i terremoti seguono un tragitto inverso, ossia diminuiscono di numero . Il contrario ovviamente avviene quando il numero delle macchie solari scende e di conseguenza il numero dei terremoti tende ad aumentare. Notate bene stiamo parlando di frequenza (più terremoti o meno terremoti) non di intensità e né di prevedibilità. Per questo la scienza non ha trovato ancora una possibile risposta.
Col. Paolo Ernani meteorologo