Terremoto: la grande bufala della magnitudo “limata” dall’INGV per non far pagare i danni allo Stato

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Terremoto – Come ogni episodio di questo tipo (era già successo per L’Aquila), sui social network sta circolando una grande bufala sulla “magnitudo” del sisma, che sarebbe stata “volutamente abbassata” dall’INGV da 6.2 a 6.0 per evitare che lo Stato dovesse pagare i danni.

Con un post da incorniciare, anche Enrico Mentana ha smontato oggi la bufala:

Tanti mi chiedono perché prendo così di petto gli avvelenatori del web: che male ti fanno? Fanno male a tutti, nel momento in cui un intero paese vive ore difficili. Prendiamo quello che è l’esempio più evidente, che tutti abbiamo incrociato: quell’enorme fesseria secondo cui l’intensità del terremoto sarebbe stata limata ad arte dal nostro istituto di geofisica per permettere allo stato di non pagare i danni. Avete presente, vero? Il solito testo virale, di cui a volta a volta Tizio o Caio si assume la paternità, come fosse una scoperta da lui fatta personalmente, con un testo base che è più o meno questo: “Mi sono accorto di una cosa. Mentre facevo zapping sono finito sul canale 141 , c’è la rete Allnews francese e nel serpentone c’è scritto terremoto 6.2. Li per lì non ci ho fatto caso, ma guardando una rassegna delle TV straniere e stampa, tutti scrivono 6.2 . Mentre le TV italiane e istituto di geofisica scrivono e parlano di magnitudo 6.0. Ho guardato il sito della geofisica europea e lì scrivono 6.2. A pensar male si fa peccato ecc, ma sono andato a guardare anche la legge voluta da Monti per il terremoto dell’Emilia. Se un terremoto supera il 6.1 i danni li paga lo stato se non li supera li pagano gli enti locali…….. A voi le conclusioni!”.
Ecco, le conclusioni le traggo io: nelle prime ore di una tragedia che ha cancellato centinaia di vite umane c’è gente che invece di prendere a cuore la sorte di un pezzo del paese pensa bene di avvelenare i pozzi, confezionando bufale che creano sconcerto, diffidenza, avversione, sfiducia e odio sociale, nel momento che dovrebbe essere della solidarietà. 
Qualcuno ora salterà su: non è vero che è una bufala! Lo è, ve l’assicuro, ed è pure peggio. Emerge infatti periodicamente dopo ogni sisma.  […] Ecco lo chiedo alle persone vere, con nome e cognome, che usano il web per informarsi e comunicare, per condividere e unire: ma che virus mai è questo?

In occasione del terremoto di L’Aquila, Byoblu ha pubblicato un intervento di Antonio Piersanti, direttore della sezione di Tettonofisica e Sismologia dell’INGV, che riportiamo integralmente:

Allora, circolano diversi valori di magnitudo perché esistono diverse magnitudo. C’è la ML, la MS, la MW… Ciascuna di queste grandezze, in qualche modo, dà una denotazione del terremoto indicando cose diverse. E’ come dire che io esprimo la potenza di una macchina dando la potenza in cavalli vapore oppure dicendo qual è la sua coppia massima o dicendo qual è la velocità massima che raggiunge. E’ chiaro che queste tre cose sono correlate ma non sono esattamente la stessa cosa.

Per ragioni, diciamo, di aiuto alla popolazione e alla Protezione Civile, noi diamo un magnitudo del terremoto in pochissimi minuti dopo l’evento. Questo è di fondamentale importanza per capire che tipo di intervento fare nella zona colpita. C’è una sola magnitudo che si può calcolare in così poco tempo ed è laML. La ML è quella che per il terremoto di L’Aquila valeva 5.8. e non è che esistono diversi valori: tutto il mondo è d’accordo per dire che quel terremoto è un ML 5.8 .

Cosa vuol dire ML? Si chiama “Magnitudo locale” ed è la più veloce da calcolare. A questo punto, con le successive analisi che si possono fare nei giorni successivi al terremoto, si possono avere indicazioni più precise sull’energia che il sisma ha liberato. Diciamo che la ML è un indicazione dello scuotimento, per usare dei termini non troppo precisi ma comunque utili ad intendersi, che c’è stato sui sismometri.

La MW, che è la “Magnitudo momento“, invece dà un’indicazione più precisa di quanta energia quel terremoto ha liberato. Ora, la Magnitudo momento del terremoto de L’Aquila è stata 6.3. Non è che è stata alzata o abbassata rispetto alla ML che valeva 5.8: tutto il mondo, l’INGV e gli altri enti internazionali, sono d’accordo nel dire che quel terremoto ha avuto una Magnitudo Momento 6.3, anche se è normale che tra le varie magnitudo ci possano essere delle differenze che possono arrivare fino a 0.5.

Purtroppo intorno a questi dati si è innescata una polemica del tutto falsa, perché il caso ha voluto che quel terremoto girasse intorno al numero 6. Ma la magnitudo 6 non ha niente a che vedere con il 6° grado dell’intensità Mercalli. Sono due cose che non c’entrano nulla. Il 6° grado è un grado di risentimento che si basa sui danni che il terremoto ha fatto. Un 6° grado della scala Mercalli lo può fare anche un terremoto di magnitudo locale 4, se accade in un posto in cui le case sono costruite con la creta.

Allora cosa è successo? La legge italiana dice che i risarcimenti vanno ai Comuni che hanno avuto un’intensità media risentita superiore al 6° grado, cioè uguale al 6° grado o superiore. Ma l’intensità non ha nulla a che vedere con la magnitudo. Per valutare l’intensità, squadre di tecnici qualificati della Protezione Civile, che si avvalgono anche dell’apporto della consulenza di ricercatori nostri e dell’università, va in giro paese per paese e, a prescindere da quale sia stata la magnitudo del terremoto (5.5° o 6° non importa) dice: “questo paese ha avuto intensità 6, questo 7, questo 8 e questo 5”. Ma questo viene fatto appunto dall’analisi dei danni.

Qualcuno invece ha messo in giro la voce, completamente falsa, che la magnitudo sarebbe stata abbassata a 5.8 per non dare i risarcimenti. Ma non c’entra niente. Cioè, ripeto: i risarcimenti vengono dati in base alle valutazioni delle intensità che le squadre,  che vanno a vedere direttamente i danni, hanno rilevato. Quindi sono due cose completamente indipendenti.

Adesso per Amatrice, la situazione è analoga: magnitudo 6.0, magnitudo momento 6.2, scala Mercalli da quantificare in base ai danni (ma certamente sarà ben superiore, per L’Aquila alla fine è stata classificata di 9°-10° grado, e lo Stato sta pagando tutti i danni).

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