Era la notte del 26 settembre 1933, esattamente 64 anni prima del sisma in Umbria e Marche del ’97, quando il versante chietino della Majella – in Abruzzo – veniva sconvolto da un forte terremoto. Non fu devastante come quello storico del 1706, che aveva causato migliaia di vittime, ma comunque i danni furono ingenti. La magnitudo del sisma è stata stimata in 5.7 Richter, mentre l’intensità raggiunse il IX grado nella scala Mercalli. Distruttivo. I comuni più colpiti furono Lama dei Peligni, Taranta Peligna, Fara San Martino e Civitella Messer Raimondo, tutti situati nella Valle del fiume Aventino, sul versante chietino della Majella. Ci furono rilevanti danni anche a Salle e in alcune frazioni di Caramanico.
Le vittime del sisma furono 12, mentre gli edifici crollati o lesionati furono migliaia.