Il 22 settembre del 1522 la Spagna del sud veniva colpita da un fortissimo terremoto. Il terremoto di Almeria, in Andalusia, con una magnitudo 6.5 (secondo le stime attuali), causò enormi devastazioni e migliaia di morti.
Il sisma ebbe epicentro nel Mar d’Alboran e provocò la distruzione quasi totale della città di Almeria. Il quartiere di Almedina fu completamente raso al suolo e gli abitanti abbandonarono per molti anni il centro abitato. Almeria fu la città più colpita, ma anche Granada venne investita dal terremoto.
L’Andalusia è una delle aree sismicamente più pericolose della Spagna e della Penisola iberica. Qui si verifica approssimativamente ogni 100 anni un terremoto distruttivo. L’ultimo grande terremoto che ha colpito l’Andalusia è stato quello del 25 dicembre 1884 ad Arenas del Rey, che causò oltre mille vittime. La storia sismica della Spagna è segnata da terremoti distruttivi, anche se con una frequenza molto minore rispetto all’Italia o alla Grecia, per restare nell’Europa meridionale.
Dal 1300 ad oggi sono stati tanti gli eventi sismici importanti: le aree più colpite l’Andalusia, l’area di Murcia (sempre nel sud), la Comunità Valenciana, i Pirenei. Anche la Galizia viene interessata da terremoti, anche se meno forti. Il sud della Spagna risente anche dei forti terremoti che avvengono al largo del Portogallo, come quello del 1 novembre 1755 che colpì Lisbona e causò una grande onda di tsunami.
Nel XX secolo non ci sono stati in Spagna terremoti catastrofici, e l’unico evento sismico che ha causato vittime è stato quello dell’aprile del 1956 vicino Granada. Nel 2011, l’11 maggio, un sisma di magnitudo 5.0 ha colpito la cittadina di Lorca, causando 9 vittime.