In poco meno di un quarto di secolo il 10% dei territori incontaminati del pianeta è andato definitivamente perduto, un’area di 3,3 milioni di chilometri quadrati pari a due volte l’Alaska. E’ l’allarme lanciato da uno studio pubblicato dalla rivista Current Biology dell’università del Queensland. Secondo i calcoli dei ricercatori, che hanno confrontato i dati del 1993 con quelli attuali, al momento sono rimasti 30,3 milioni di chilometri quadrati di aree incontaminate nel mondo, corrispondenti al 23% della superficie. La zone più colpite dalla perdita di natura sono l’Amazzonia, che ha quasi un terzo della perdita, e l’Africa centrale, che ne ha il 14%. La perdita di zone ancora non toccate dall’uomo, sottolinea lo studio, ha conseguenze drammatiche non solo per le specie animali in pericolo ma anche per la lotta ai cambiamenti climatici, visto che ad esempio le foreste immagazzinano una grande quantità di CO2. “Senza politiche per proteggerle – concludono -, queste aree stanno cadendo vittime dello sviluppo. Probabilmente abbiamo solo due o tre decenni per invertire il trend“.