I panda non sono più a rischio di estinzione, ma rimangono “vulnerabili”. Lo ha stabilito l’Iucn (International Union for the Conservation of Nature), l’organismo che gestisce la ‘lista rossa’ delle specie a rischio di scomparire, secondo quanto comunicato ieri dal World Conservation Congress delle Hawaii, negli Usa.
Per più di 20 anni i panda hanno simboleggiato tutte le specie in via di estinzione, anche se il loro numero è aumentato grazie agli sforzi di conservazione delle foreste da parte di Pechino. “Il piano del governo cinese per espandere la politica di conservazione esistente per la specie è un passo positivo e deve essere fortemente sostenuto al fine di garantire la sua effettiva attuazione“, spiega l’Iucn, i cui ultimi dati parlano di 1.846 panda giganti adulti, che arriverebbero a 2.060 con i cuccioli.
L’ottimo risultato potrebbe però avere breve termine: secondo l’ente, nei prossimi 80 anni i cambiamenti climatici potrebbero infatti cancellare più di un terzo delle zone dove cresce il bambù, cibo fondamentale per l’alimentazione dei panda. “Per proteggere questa animale simbolo è fondamentale che continuino misure efficaci per la protezione delle foreste“, si legge nel rapporto.
Brutte notizie invece per i gorilla orientali, la cui popolazione è stata cancellata per il 70% dal bracconaggio nella Repubblica democratica del Congo. Del più grande primate del mondo ne rimangono in vita solo 5.000 esemplari, che stati spostati dalla lista ‘endangered’ a ‘critically endangered’, ossia a solo un passo dall’estinzione in natura.
A fargli compagnia il gorilla occidentale, l’orango del Borneo e l’orangotango di Sumatra. Le altre due specie di grandi scimmie, scimpanzé e bonobo, sono ancora nella lista ‘endangered’. (AdnKronos)
Animali: i panda giganti non sono più in via di estinzione
MeteoWeb