Don’t cry for Cassini. Lo chiede la NASA sul canale Twitter dedicato a una delle sue più affezionate creature, l’orbiter che da 12 anni sta emozionando il mondo con i suoi incredibili scatti a Saturno e alle sue lune.
“Faremo scienza fino all’ultimo secondo”, promette ancora l’agenzia spaziale americana, annunciando quello che sarà l’anno d’oro finale della missione. Sì, perché dopo una lunga storia e una grande collezione di successi si prepara l’ultimo atto della straordinaria parabola di Cassini, la cui conclusione è pianificata per settembre 2017. Ma non prima che la navicella abbia completato quella che forse sarà la più importante e delicata fase della sua vita.
A partire dal 30 novembre – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – Cassini si sposterà infatti nella zona più esterna degli anelli principali di Saturno, oltre le cosiddette orbite dell’anello F, a soli 7.800 chilometri di distanza.
Per ben 22 volte la navicella si tufferà tra il pianeta e l’anello F, con una serie di rischiose manovre che permetteranno all’orbiter di raggiungere regioni in cui nessuna sonda ha mai orbitato.
“Durante questa fase – spiega Linda Spilker del Jet Propulsion Laboratory della NASA – ci aspettiamo di vedere gli anelli, insieme alle piccole lune e alle altre strutture in esse contenute, come mai abbiamo fatto prima. L’ultima volta in cui ci siamo avvicinati così tanto agli anelli è stata durante l’arrivo su Saturno nel 2004: ma in quel caso abbiamo visto solo i loro lati illuminati da dietro. Stavolta avremo invece dozzine di occasioni di esaminarne le strutture a risoluzioni estremamente alte, e su entrambi i lati”.
Cominciata nel 1997, la missione Cassini-Huygens ha raggiunto Saturno dopo 7 anni di viaggio, durante i quali ha percorso oltre 3.5 miliardi di chilometri, inserendosi in orbita l’1 luglio 2004.
Alla vigilia di Natale del 2004 il lander Huygens si è staccato dalla sonda principale per dirigersi verso Titano, il più grande satellite di Saturno, e arrivare in seguito a sfiorare Encelado.
Da allora è iniziata un’intensa attività, che ha reso Cassini-Huygens la missione dei record dell’esplorazione di uno dei sistemi planetari più complessi del nostro Sistema solare.
379.300 immagini scattate. 10 lune scoperte e 157 flyby ravvicinati. 599 GB di dati raccolti. 2.4 milioni di comandi eseguiti. 243orbite completate.
Sono solo alcuni dei numeri di Cassini: un primo bilancio a un anno dal suo viaggio conclusivo, che la NASA stessa ha battezzato “il gran finale”.
Nell’aprile 2017 l’orbita della navicella sarà nuovamente deviata per compiere un ultimo flyby ravvicinato su Titano.
Pochi mesi dopo, il tuffo finale: il 15 settembre dell’anno prossimo Cassini si schianterà sull’atmosfera di Saturno, arrivando in questo ultimo viaggio a mandare sulla Terra dati preziosissimi sul campo gravitazionale e magnetico e sulla composizione chimica del sesto pianeta del Sistema solare.
Finché non perderemo tutti i contatti e la frizione con l’atmosferica farà esplodere la navicella, che per gli ultimi, brevissimi istanti illuminerà Saturno come una meteora.