I paesi membri del G20 hanno concordato oggi al suo vertice di Hangzhou di “compiere uno sforzo per una rapida entrata in vigore ed attuazione” dell’accordo di Parigi sul cambiamento climatico, il Cop21, siglato lo scorso novembre. Lo ha detto il presidente cinese, Xi Jinping, durante la conferenza stampa in chiusura del vertice, dopo che alla vigilia Cina e Stati Uniti avevano stretto un accordo proprio in tal senso. L’accordo di Parigi è chiamato a sostituire il protocollo di Kyoto dopo il 2020, ma per entrare in vigore è stato fissato che debba avere almeno il sostegno di 55 paesi, e che al contempo siano responsabili almeno del 55 per cento delle emissioni di gas serra globali.
Cina e Usa rappresentano il 38 per cento delle emissioni globali, e ciò facilita notevolmente il raggiungimento dell’obiettivo indicato da Xi. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, si è detto “ottimista“, alla vigilia del vertice di Hangzhou. Il presidente francese Francois Hollande, ha ribadito al vertice che il suo obiettivo principale è quello di “arrivare alla ratifica al più presto possibile“. Tra i membri latino-americani del G20, l’attuale presidente del Brasile, Michel Temer, ha approvato di partecipare a questo impegno internazionale già lo scorso agosto, e lo ha confermato a Hangzhou formalizzandolo alle Nazioni Unite. Lo stesso dovrebbe fare in seguito l’Argentina, tra gli altri paesi.