La Corea del Nord ammette che le inondazioni avvenute nel nord-est del paese hanno provocato ingenti danni e vittime. L’agenzia di stampa ufficiale Kcna ha parlato, enfaticamente, del “peggiore disastro” dalla fine della seconda guerra mondiale. Il regime di Pyongyang non ha fornito un bilancio preciso, ma le Nazioni unite hanno parlato 138 morti e 400 dispersi lungo il fiume Tumen, il corso d’acqua che segna la frontiera tra la Corea del Nord da un lato, e la Cina e la Russia dall’altro. “Le inondazioni provocate dal tifone che ha toccato la provincia di Hamgyong Nord tra il 29 agosto e il 2 settembre sono il peggiore disastro dalla liberazione nel 1945“, ha riferito la Kcna, passando sopra ai disastri della guerra di Corea e della grande fame degli anni ’90. Per la prima volta la Kcna ha fornito le cifre degli sfollati, dichiarandone 68.900, mentre l’Onu palra di 170mila. Il regime ha deciso una mobilitazione straordinaria per aiutare le aree colpite.
Corea del Nord: il disastro per le alluvioni è “il peggiore dalla seconda guerra mondiale”
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