Esiste una città, in Giappone, che viene chiamata la “Napoli d’Oriente”. È Kagoshima, situata all’estremità meridionale del paese. Proprio come Napoli, città con cui è gemellata dal 1960, è situata in una baia e gode di un clima mite durante tutto l’anno.
L’elemento che la accomuna maggiormente, però, è un altro: si chiama Sakurajima, ed è uno dei vulcani più attivi del Giappone. Alto 1117 metri sul livello del mare (il Vesuvio è alto 1281 metri), questo stratovulcano è molto attivo. Negli ultimi decenni ha mostrato un’attività a “bassa intensità”, con frequenti episodi che hanno riempito di cenere la città ma senza causare danni. Tuttavia nel 1914 il Sakurajima produsse un’eruzione devastante, che causò gravi danni in città ed oltre cinquanta vittime. Kagoshima ha oggi circa 600.000 abitanti e si trova proprio al di sotto del vulcano.
Proprio quell’eruzione è studiata da decenni da ricercatori giapponesi e da tutto il mondo per capire quando potrebbe riprodursi. Un recente studio ha messo in evidenza che una nuova grande eruzione potrebbe verificarsi entro 25 anni. Non si può sapere la data esatta, ma questo dovrebbe bastare a mettere in moto le dovute misure di prevenzione. Lo studio è stato condotto dall’Università di Exeter e di Bristol (UK) e dal centro di ricerche del vulcano Sakurajima, in Giappone.
Da anni sono pronti piani di evacuazione, continuamente aggiornati, e la popolazione viene preparata al peggio con frequenti esercitazioni.