Il mondo islamico celebra la Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio [GALLERY]

MeteoWeb

La Festa del Sacrificio (in arabo Eid al-Adha), che prende il via oggi, è la festa islamica più importante e segna la fine del Pellegrinaggio alla Mecca, l’Hajj. Quest’anno oltre un milione e mezzo di fedeli da tutto il mondo ha raggiunto la città santa e i siti limitrofi per il pellegrinaggio, uno dei cinque pilastri dell’Islam, che i musulmani devono compiere almeno una volta nella vita se in buone condizioni di salute e con mezzi sufficienti per affrontare le spese del viaggio. I pellegrini seguono tutti gli stessi rituali a testimonianza di unità e uguaglianza. Epicentro dei riti è la cittadina di Mina, che si trova lungo la strada che va dal centro della Mecca alla zona di Arafat, nei pressi della quale si trova il ponte Jamarat, da cui i fedeli compiono il rito del lancio di pietre e sassi contro i tre pilastri che rappresentano Satana (“Iblis”). Con l’Eid al-Adha si celebra il sacrificio di Ismaele, figlio di Abramo, che – secondo il Corano – sarebbe dovuto essere sacrificato dal padre e che venne graziato da Allah, che diede la possibilità ad Abramo di uccidere al suo posto un agnello. Per questo nei Paesi islamici si usa sacrificare un animale per poi offrirne la carne ai bisognosi. In occasione della Festa del Sacrificio i musulmani si riuniscono in preghiera nelle piazze, perché la ‘sunna’ (la consuetudine del profeta) consiglia di tenerla in luoghi aperti e nelle moschee. Per alcune scuole giuridiche islamiche è obbligatorio per i fedeli partecipare alla cerimonia, mentre secondo altre è solo raccomandabile. La preghiera, per la quale non c’è alcun richiamo, inizia quando il sole raggiunge l’altezza di una lancia all’orizzonte e finisce quando il sole raggiunge lo zenit. Durante la preghiera viene recitato per sette volte il ‘takbir’ (Allah è grande) e si continua poi con la lettura di alcune sure del Corano. Dopo la preghiera è il momento del sermone.

Condividi